Governato da una solida maggioranza di centrodestra il prossimo parlamento difficilmente approverà leggi restrittive sulle armi.
A differenza che di caccia, che comunque non ha trovato particolare spazio nei programmi delle forze politiche, in campagna elettorale di armi e di leggi sulle armi non s’è proprio parlato; e la motivazione è ovvia, in Italia si tratta di un argomento ritenuto trasversalmente divisivo.
Mentre i risultati delle elezioni si consolidano dalla composizione del prossimo parlamento si può però già trarre qualche indicazione sul futuro: è infatti molto improbabile la minaccia di possibili restrizioni, visto che per storia recente e background la maggioranza di (centro)destra che lo governerà non è certo ostile al mondo delle armi.
E ci sarà in particolare una figura da tenere d’occhio. Nelle ultime ore il grande pubblico ha scoperto l’esistenza di Giovanbattista Fazzolari, dirigente di Fratelli d’Italia per molti destinato a un ruolo apicale nel prossimo governo (sottosegretario alla presidenza?); ma gli appassionati d’armi lo hanno conosciuto nella scorsa legislatura, quando firmò l’emendamento che ha consentito di liberalizzare il calibro 9x19mm nelle armi corte.
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