Praticamente immacolato il testo base di riforma della legittima difesa dopo la fine dell’iter in commissione Giustizia al Senato. Si va in aula all’inizio della prossima settimana.
Sulla riforma della legittima difesa la maggioranza tiene: nella seduta della commissione Giustizia di ieri sono stati respinti tutti gli emendamenti delle opposizioni. I 5 stelle avevano già ritirato i loro tre emendamenti – secondo Liana Milella di Repubblica, dopo una riunione al ministero della Giustizia. Si va dunque in aula col testo base praticamente immacolato, eccezion fatta per due modifiche tecniche. La prima (emendamento 4.3, prima firma Caliendo) fissa a quattro anni di reclusione, e non più a cinque come nelle intenzioni iniziali, la pena massima per la violazione di domicilio. In questo caso la commissione Giustizia del Senato si è espressa all’unanimità.
Il secondo (8.100) emendamento è tecnico e, dopo il parere della commissione Bilancio, ripartisce i fondi per le spese giudiziarie di chi è stato prosciolto, o la cui posizione è stata archiviata, da un’accusa di eccesso colposo di legittima difesa. L’aula del Senato comincerà a discutere il ddl Ostellari martedì 23 ottobre o, al più tardi, mercoledì 24. Si preannuncia un iter rapido, anche se Cucca (Partito Democratico) e Grasso (Liberi e Uguali) hanno preannunciato che presenteranno una relazione di minoranza.