I manager riconoscono che nell’aumento delle vendite, soprattutto online, della catena abbia inciso la variabile politica.
La decisione di non vendere più fucili d’assalto non era stata presa a cuor leggero dai manager di Dick’s, che temevano una contrazione delle vendite per la politica antiarmi. Ma i numeri hanno dato loro ragione. Nell’ultimo trimestre i dati relativi al commercio elettronico hanno fatto registrare una crescita dal 24%. E in questo modo si compensa il lieve calo delle vendite nei negozi. Anzi: in borsa il titolo ha guadagnato il 27%. Le cronache riportano il commento di Ed Stack, amministratore delegato di Dick’s, secondo il quale la cosiddetta variabile politica ha avuto il suo peso sui risultati economici. La scelta degli amministratori non era stata indolore. Circa un mese fa Dick’s era stata espulsa dalla National Shooting Sports Foundation, l’associazione di categoria di produttori e venditori di armi. La NSSF ha bollato la condotta di Dick’s come “dannosa” per gli interessi dell’associazione.