L’intervista a Igino Rugiero, commissario straordinario dell’Uits e possibile candidato alla presidenza, permette di capire quali saranno le sue prossime mosse.
«Il mio intento non è certo prolungare il commissariamento»: è uno dei punti chiave dell’intervista a Igino Rugiero, commissario straordinario dell’Uits che qualche giorno fa ha annunciato la propria disponibilità a candidarsi alla presidenza.
Il tiro a segno italiano esce da un commissariamento che al momento delle elezioni sarà durato tre anni e mezzo. Non teme che, visto il suo ruolo negli ultimi quattordici mesi, il territorio possa vivere la sua candidatura come un tentativo di prolungarlo?
Dico sempre ai miei figli che chi agisce in buona fede e con senso di responsabilità non teme mai nulla. Ho girato molto il territorio perché fin da subito ho intuito che fosse importante, e direi anche dovuto, essere presente per avere di persona un contatto e un confronto reale e leale con i presidenti e con le diverse problematiche da affrontare.
Il mio intento non è certo prolungare il commissariamento ma solo continuare a portare avanti, come logica direbbe, un programma condiviso, e già per una buona parte impostato. Darebbe continuità a un percorso di cambiamento per la Uits che credo necessario e imprescindibile. Il territorio sono certo saprà comprendere, valutare e quindi decidere secondo coscienza.
Quando ha deciso di candidarsi?
Non c’è stato un momento preciso. Nella mia ormai lunga esperienza professionale ho sempre notato di essere in grado di dare il meglio di me stesso quando, affrontandola, una qualsiasi sfida mi portava le emozioni e mi trasmetteva la passione necessarie per provare a superarla al meglio. Oggi lavoro con tanta passione: nasce dalle molteplici emozioni che la gestione della Uits mi ha dato e mi continua a dare ogni giorno.
Ha avuto un ruolo cruciale nella stesura del nuovo statuto che inevitabilmente impatta quantomeno sui tempi di convocazione dell’assemblea. Non ha pensato che a questo punto sarebbe stato meglio saltare un giro?
Il decreto del ministro della Difesa con la mia nomina a commissario straordinario dell’Uits e quello di proroga del mio mandato hanno come snodo cruciale, per procedere alla convocazione dell’assemblea elettiva del nuovo consiglio direttivo Uits, la revisione dello statuto nazionale. L’ho sempre detto a tutti con tempestività. Questo compito l’ho assolto di certo con la massima trasparenza e correttezza personale e professionale. L’adeguamento dello statuto non poteva subire altri ritardi; sarà presto approvato e saremo quindi in grado di dare seguito alla tanto attesa indizione dell’assemblea elettiva.
Qualcuno contesta l’utilizzo del canale ufficiale dell’Uits per annunciare la sua candidatura: che cosa risponde? Lo riutilizzerebbe?
Prima di tutto mi faccia precisare che nel mio videomessaggio parlo di mia disponibilità a candidarmi. La mia candidatura potrà essere considerata tale solo quando sarà da me presentata ufficialmente e al momento opportuno. Il canale ufficiale dell’Uits è uno strumento molto utile e a disposizione di chiunque ne voglia usufruire, perché raggiunge immediatamente tutti i presidenti e i delegati regionali, i presidenti di sezione e tutti gli amici dell’Uits.
Ho scelto di usufruirne nel modo che sapete non solo perché ho sentito la necessità di farlo mettendoci la faccia invece che limitarmi a scrivere un comunicato che ritengo, ancor di più oggi, poco empatico, ma anche perché purtroppo l’emergenza da covid-19 non mi permette di continuare a girare le regioni per condividere il mio pensiero e le mie proposte come ho sempre fatto e come vorrei. Oltretutto mi si accusava di essere poco presente e molto silenzioso. Ma come volevasi dimostrare come fai sbagli. Lo riutilizzerò di certo.
È disponibile a un confronto pubblico con gli altri candidati? Già ad agosto Gianfranco Mantelli ha annunciato che correrà per la presidenza.
La mia disponibilità al confronto con tutti in qualsiasi momento, in qualsiasi posto e con qualsiasi mezzo è sempre stato cardine principale del mio agire professionale e tale rimane. Ditemi con chi, dove e quando e non mancherò all’appuntamento.
Perché i presidenti di sezione, che sono andati allo scontro fino al Tar per costringerla a convocare con urgenza le elezioni, dovrebbero votarla alla presidenza? Qual è il suo messaggio?
Come ho detto rispondendo alla prima sua domanda, chi agisce in buona fede e con senso di responsabilità – in questo caso aggiungerei per il bene comune, con lealtà, rigore amministrativo e spirito di appartenenza – non ha bisogno né di essere convinto a votarmi né tantomeno di ricevere miei messaggi. Deve solo fare i conti con la propria coscienza. Facciamo squadra. Io sono pronto a giocare con chi ha a cuore le sorti e il futuro dell’Uits.
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