L’uomo è stato lasciato a piede libero.
L’ipotesi di reato è di quelle che fanno tremare. È indagato per omicidio volontario l’avvocato di Latina che domenica scorsa ha sparato e ha ucciso uno dei ladri che avevano compiuto un’effrazione nell’abitazione del padre. Il pm Simona Gentile non ha però disposto alcuna misura cautelare: dopo un interrogatorio-fiume l’uomo, al quale sono stati trovati in tasca anche due caricatori con tredici colpi, è stato denunciato a piede libero. Per la procura e per il proseguimento delle indagini saranno fondamentali gli accertamenti balistici e medico-legali. L’autopsia è fissata per mercoledì. La vittima, già nota alle forze dell’ordine, è stata identificata grazie alle impronte digitali. Dai primi accertamenti risulta che sia stata colpita da una decina di metri all’emitorace sinistro e alle spalle.
Il legale a RaiNews: «Ha percepito una condizione obiettiva di pericolo»
L’avvocato «sta vivendo malissimo, è in una situazione drammatica», ha raccontato a RaiNews il suo legale Leone Zeppieri. «C’è il peso di aver reciso una vita umana e poi c’è il timore per una vicenda che è enorme e che spaventa solo al pensiero. Nel momento in cui è stato fronteggiato dai due», continua il legale parlando ai cronisti della testata Rai, «ha percepito una minaccia concreta per la propria incolumità e ha esploso alcuni colpi di pistola in aria, che poi hanno colpito un terzo ladro che scendeva dalle scale. La sua condizione era di particolare tensione. La paura e la percezione di una condizione obiettiva di pericolo per la propria incolumità lo hanno portato a esplodere dei colpi in aria come forma di dissuasione».