A poco più di un mese dalle elezioni europee Ursula von der Leyen ha incontrato i vertici delle industrie militari ceche.
È servito per presentarle una serie di progetti a sostegno dell’Ucraina e suggerirle alcune strategie utili a promuovere lo sviluppo del settore: i rappresentanti delle industrie militari ceche (Csg, Colt-Cz e Stv) hanno apprezzato la scelta di Ursula von der Leyen che, impegnata nella campagna per la rielezione alla presidenza della Commissione europea (impresa complicata: il primo ostacolo lo trova in alcune frange del Ppe, la forza politica che la esprime), ha raggiunto la Red Cout di Praga per incontrarli. L’ha invitata Tomáš Zdechovský, europarlamentare ceco dei Cristiano-democratici. Data la delicatezza dei temi in discussione, dei contenuti della riunione non si conoscono altri dettagli.
La Csg, del cui gruppo fanno parte anche Fiocchi e Perazzi, è una delle principali compagnie europee coinvolte nella fornitura di armi e munizioni all’esercito ucraino con cui collaborava già dal 2018; dal momento dell’attacco della Russia ha avuto bisogno di appena quattro giorni per completare la prima consegna in tempo di guerra.
David Štěpán, consigliere della Csg, ha detto di avere «molto apprezzato [la disponibilità] di Ursula von der Leyen»: l’industria militare continentale, di cui quella ceca costituisce una parte non indifferente, «rappresenta uno dei pilastri essenziali per la protezione dei valori democratici su cui si basa l’Unione europea»; la Repubblica Ceca può infatti continuare a fornire assistenza militare all’Ucraina soltanto grazie alla forte cooperazione tra governo e compagnie private.
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