Non può più essere soltanto lo Stato a detenere il monopolio della forza legittima, almeno non in tutte le situazioni: si legge in un articolo di Carlo Alberto Carnevale Maffé.
Liberalizzare la sicurezza. È questo il titolo dell’articolo a firma Carlo Alberto Carnevale Maffé comparso su Il Foglio di ieri. Sulla testata diretta da Claudio Cerasa si legge che è necessario aprire la gestione della sicurezza alle dinamiche di mercato, concedendo al monopolio statale soltanto “l’applicazione della giustizia e la difesa nazionale”, ossia repressione dei reati ed esercito. “A fronte di una domanda crescente, per quanto spesso ingenua, immatura e strumentalmente male informata”, scrive Carnevale Maffé, si è palesata negli ultimi anni “l’inadeguatezza del monopolio istituzionale, nazionale ed europeo, della pubblica sicurezza”. Dinanzi a un fenomeno “come l’inflazione da domanda di sicurezza, deve poter aumentare l’offerta”.
Ma l’autore dell’articolo non ritiene che si possa seguire il modello americano “del diritto individuale alla difesa armata”, non tanto perché “socialmente rischioso”, quanto perché “economicamente inefficiente”. Le ronde di quartiere o i comitati popolari di sorveglianza “non servono allo scopo”: deve essere la disciplina di mercato a rendere la gestione della sicurezza “un servizio moderno ed efficiente”.