Howa Axiom Varminter HB calibro .308 Winchester: calcio regolabile, kit caricatore rimovibile, canna HB flottante, aspetto aggressivo. Japan goes Tactical!
Sarebbe quasi sicuramente uno spreco di tempo, di spazio editoriale e di inchiostro tessere le lodi dell’azione Howa 1500 per carabina a otturatore girevole scorrevole. Il cavallo di battaglia del noto costruttore giapponese viene fornito anche a parti terze e, senza risultare rivoluzionario per le scelte tecniche adottate, mostra come deve essere realizzata una buona meccanica per armi lunghe a canna rigata per calibri intermedi.
Le proporzioni dimensionali, il sistema di chiusura a doppio tenone frontale coadiuvato da un robusto estrattore di tipo M-16 (sul lato destro del corpo otturatore), lo spesso anello che accoglie per intero il fondello della munizione e il nuovo sistema di scatto 2-Stage Trigger Actuator rendono l’azione al passo con i tempi e ben impiegabile su una vasta gamma di carabine.
A questo, si aggiunge la foratura per le basi porta ottica compatibile con quella prevista per le azioni Remington 700 e una sicura a tre posizioni laterale al gruppo di scatto. A tale azione sono accoppiati tubi rigati di buona qualità di tipo roto-martellato a freddo, in diversi calibri, lunghezze e diametro; tra le numerose canne spiccano quelle della serie Varmint di tipo HB (heavy barrel) da 21 millimetri di diametro, nelle lunghezze di 20”, 22” e 24” a seconda del calibro, del modello e della serie di appartenenza.
Tre linee di carabina
Nel nutrito catalogo Howa troviamo tre linee di carabina equipaggiate di canna pesante: la Varminter (tre tipi di calciature, in legno laminato, di tipo tradizionale, thumbhole e large thumbhole), la Talon (calcio sintetico Blackhawk con dispositivo a molla di riduzione del rinculo) e la Axiom (calcio sintetico Blackhawk regolabile tipo AR con dispositivo a molla di riduzione del rinculo). L’arma in prova appartiene a quest’ultima serie, disponibile con finitura integrale camo (calcio e meccanica) oppure nera, nei calibri .204 Ruger, .22-250R, .223R, .243 e .308 W.
Il calciolo collassabile scorre entro un finto buffer tube simile a quello che troviamo sui black-rifle; con tale accorgimento la lunghezza del calcio può essere regolata prontamente su cinque posizioni tra 11,5” e 15,5” con scatti intermedi. In posizione mediana troviamo l’impugnatura a pistola, piuttosto inclinata e ben conformata, e un blocchetto in acciaio.
Tali componenti contengono il sistema a molla per la riduzione del rinculo. La parte centrale (sempre in polimero) funge da appoggio per la meccanica (sono visibili i due pillar bedding) e conserva una buona rigidità strutturale. Lo stesso non si può dire per l’astina, rastremata e profondamente scavata, che mostra una estetica aggressiva e lascia bene in vista la canna, interamente flottante. Qui la rigidità è minore e si nota qualche flessione soprattutto usando il bipiede tattico; per i più esigenti, e per chi desidera sfruttare tutta la precisione intrinseca della carabina alle distanze maggiori, è possibile sostituire il calcio con un modello after market.
Anche all’interno del catalogo Howa troviamo la medesima meccanica heavy barrel abbinata a calciature in legno laminato – dotate senza dubbio di maggiore rigidità strutturale – che donano all’arma un aspetto più classico e meno “tacticool” rispetto alla versione in prova. Per il modello Axiom sono previste due sole lunghezze di canna: 20 oppure 24 pollici. Quella testata è della lunghezza maggiore, in calibro .308 Winchester con un passo di rigatura di 1:10”, che consente l’impiego di una vasta gamma di proiettili, compresi i pesi di 185 e 190 grani.
Da “Varmint” a “Tactical”… in tre mosse
Il kit che ci ha consegnato Mauro Adinolfi, titolare della omonima ditta importatrice per l’Italia dei prodotti Docter e delle armi da fuoco Howa, conteneva tre parti che consentono di caratterizzare look e campo di utilizzo della carabina in esame. La prima è la calciatura Blackhawk su cui ci siamo ampiamente soffermati durante la descrizione del fucile. Gli altri due riguardano il sistema di alimentazione della Howa 1500 e il sistema di taratura dell’ottica Docter. Sono due accessori che raramente si vedono su altri prodotti; a torto, perché sono davvero ben realizzati e incrementano la praticità d’uso dell’arma. L’ottimo cannocchiale di costruzione tedesca ex Zeiss Jena è un modello di punta quanto a potenza e qualità delle lenti.
Come spesso accade le torrette sono di derivazione venatoria, molto basse a prive di corona di taratura (c’è solo un intaglio su cui agire con una moneta o il fondello del bossolo). Docter fornisce su richiesta una coppia di torrette di tipo alto che si applicano in due minuti al di sopra quelle di serie, innalzando di molto l’estetica e la praticità del dispositivo di taratura.
Il kit Ati Ammo Boost coinvolge e modifica il sistema di alimentazione dell’arma, che passa da magazzino interno con fondello apribile e basculante (tipico delle armi da caccia) a caricatore monofilare prismatico rimovibile. Questi ultimi sono disponibili nella versione da 10 colpi e in quella, più corta, da 5 colpi; viste le recenti prescrizioni limitative in materia ci è stato consegnato il solo magazzino di capacità minore. Qui l’applicazione è leggermente più laboriosa, perché occorre togliere le due viti torx 30 che vincolano la meccanica della carabina alla calciatura e asportare il piatto inferiore metallico, con la sua molla elevatrice a forma di “W” e il magazzino porta munizioni interno, in lamierino. Al suo posto si avvita il piatto in polimero rinforzato, che reca il bocchettone porta caricatore e una leva di sgancio.
Per ultimare tale operazione potrebbe essere utile un cricchetto dinamometrico; ricordiamo che il produttore riporta il valore massimo di serraggio delle due viti in 65 lb/inch. Possiamo notare che la parte originale è meglio realizzata, metallo anziché plastica, finita in nero lucido con il logo “Howa” riportato in oro sul coperchio inferiore del magazzino. Quella del kit è di fattura più economica ma richiama appieno il look tattico del fucile. Il caricatore, leggerissimo e totalmente in polimero (compreso l’elevatore delle munizioni) si aggancia in sede senza il minimo sforzo e funziona a dovere.
L’Ammo Boost è commercializzato per adattarsi ai calibri .223, .204, .22-250, .243, .308 e 7 mm-08 e ai modelli di carabina ad azione corta Howa 1500, Weatherby Vanguard, S&W 1500, Mossberg 1500 e Interarms 1500.
Il momento della verità
Per le prove di tiro sono state approntate diverse tipologie di munizioni ricaricate; sul bossolo Remington e inneschi Cci e Winchester di tipo large rifle sono state impiegate palle Lapua, Nosler e Hornady. Il proiettile Lapua Scenar 167 grani è stato caricato con 43 grani di polvere N-150 della Vihtavuori; le Nosler Custom Competition 168 grani e Ballistic Tip 165 grani sono state caricate con 42 grani della medesima polvere (dose raccomandata nel manuale Nosler, che comporta un rate di riempimento del bossolo ottimale intorno al 100%).
Anche le Hornady A-Max da 168 grani sono state caricate con la medesima dose di polvere (anche questo è un dato estrapolato dal loro manuale). Giunto finalmente sulle linee di tiro ho notato che, sparando da un bipiede Harris di tipo basso, si nota un certo grado di flessione dell’arma in senso trasversale. Come ho già detto, si doveva operare qualche fresatura di alleggerimento di meno e lasciare più abbondanza di materiale, anche a costo di appesantire l’estetica del fucile. Sparando in appoggio su rest, o usando i classici sacchetti di sabbia, il problema è assai meno evidente. Dopo avere sparato i primi colpi per fare lo “zero” sul cartello, è apparso chiaro che non sarei andato da nessuna parte adottando il classico assetto di tiro raccolto, con la mano debole che abbraccia la parte posteriore del calcio.
Questo ha richiesto un approccio più diretto, nel senso letterale di “prendere in mano la situazione”: con una ferma imbracciata e una costante pressione sulla spalla la precisione migliora sensibilmente. Si possono così sfruttare le qualità già menzionate parlando dalla meccanica Howa 1500: ottima camera di cartuccia e ottima canna. La prima si deduce anche da una deformazione minima e assolutamente costante del bossolo sparato. La camera di cartuccia appare ben stretta fino agli ultimi decimi del fondello e il passaggio del bossolo sparato nella matrice full sizing è quasi indolore: sforzo minimo, un tocco alla spalla e uno al colletto.
Abbiamo una lunga “gola” di camera – quello sì – e si possono superare i 72,5 millimetri di COL senza temere di piantare la rigatura sul corpo ogivale del proiettile. Questa caratteristica non sembra però influenzare più di tanto la precisione, e come spesso accade con le armi di grande serie un certo freebore risulta gradito, mentre tentare di andare in appoggio sulla rigatura non sempre garantisce un risultato migliore. La bontà della canna, al di là dei risultati ottenuti sul bersaglio che possiamo vedere nelle prove di rosata, si nota anche dopo le sessioni di sparo, quando si eseguono le pulizie di routine.
L’accumulo carbonioso e di rame è minimo, e bastano pochi passaggi con scovolo in nylon, pezzuole e prodotti idonei per restituire al tubo rigato un aspetto più che dignitoso. In questo periodo sto usando gli ottimi Elite Gun Cleaner ed Elite Copper Terminator della Hoppe’s che si sono rivelati efficaci e totalmente inodore. L’alimentazione delle munizioni dal caricatore in plastica del kit “Ammo Boost” è perfetta, ma ovviamente occorre rimanere entro la lunghezza massima del colpo prevista dagli standard commerciali.
Lo scatto in due tempi si è rivelato ben sfruttabile: primo tempo molto leggero e totalmente privo di attriti, stop corretto e marcato, mentre la pressione per ottenere lo sparo è intorno al chilogrammo. Sul pacchetto di scatto si può intervenire su una vite di regolazione, che risulta bloccata da collante di colore biancastro. Per la prova abbiamo preferito mantenere la carabina “out of the box” senza operare modifiche: l’utente è comunque informato che si può intervenire e che esistono margini di miglioramento. Sparando con il cannocchiale Blauoptik non si può contare su elevati ingrandimenti e/o su un reticolo extra fine, ma centrando con cura il bersaglio abbiamo ottenuto buoni risultati. Al termine della prova, che ha coinvolto tre marche di proiettile, è emersa la preferenza per quelli prodotti da Nosler – che hanno fornito le rosate più strette e regolari – sopravanzando di misura sia Lapua sia Hornady.
Un risultato che potrà indirizzare l’utilizzatore verso talune soluzioni piuttosto che verso altre. Per pura curiosità e volontà di sperimentare, ho voluto sparare una decina di colpi con munizioni con palla ultra leggera (Sierra Varminter da 110 grani) caricata con polvere che si utilizza normalmente per calibri minori (in questi casi seguire sempre le indicazioni del manuale).
È una soluzione comoda per avvicinare al calibro .308 W persone che provengono da esperienze con il .22 LR, oppure per far provare a chi è del tutto inesperto la sensazione di un “calibro militare”: il riporto sonoro ci sta tutto, ma le reazioni dell’arma sono pacate e con minimo rinculo, mentre la precisione a 100 metri rimane notevole.
Ci sono tutti gli ingredienti per una prima esperienza incoraggiante e per invogliare nuovi appassionati a percorrere questa via. Safe shooting a tutti.
Attacchi a sgancio rapido Utg e ottica Blauoptik 2-8×26: brevi note di impiego
Sempre più presenti sul mercato, immancabile complemento sui black rifle, i dispositivi porta ottica a sgancio rapido hanno fatto il loro ingresso prima sulla fascia alta di costo, per poi assestarsi su livelli alla portata di tutti gli appassionati. Tra i componenti di questo kit abbiamo trovato una coppia di anelli porta ottica Utg RQ2W3154 da 30 millimetri. Non sono il top di gamma e vengono costruiti in Cina, ma sono ben realizzati e il costo è una frazione di quanto si deve spendere per i marchi più blasonati. Tutti questi dispositivi porta ottica, siano essi di tipo monolitico o forniti in coppia (come nel nostro caso), lavorano con una leva che mette in tensione un lato della ganascia tramite una camma asimmetrica. Nulla di complicato: la bontà del materiale influirà sulla durata del componente. In ogni caso è importante tarare la forza di trazione che la camma esercita sul perno e sulla ganascia di chiusura. Sugli anelli Utg tale operazione si esegue con una chiave esagonale da 3/32 di pollice, inclusa della confezione. Attenzione: basta spostare di poco la vite (meno di ¼ di giro) per passare da una regolazione ottimale della forza di serraggio a un eccesso di sforzo per ottenere l’aggancio dell’anello alla slitta porta ottica presente sull’arma. Sforzo eccessivo che si traduce in una trazione anomala che viene costantemente applicata sul perno, che per le reazioni provocate dagli spari potrebbe cedere anzitempo. Come riportato su tutte le istruzioni di montaggio (spesso solo in lingua inglese), occorre procedere a piccoli passi, e fermarsi di fronte a indurimenti del leveraggio a camma in fase di chiusura. Una volta trovata la taratura ottimale, un velo di grasso sulle camme, del tipo che si usa per le guide di scorrimento delle armi semiautomatiche, renderà la manovra di sgancio e riaggancio dell’ottica agevole e pratica. La parte significativa del test a fuoco della carabina Howa è stata condotta utilizzando tale tipo di attacco per fissare un cannocchiale Blauoptik 2-8×26 (Adinolfi da quest’anno si dedica anche alla distribuzione di tale marchio). È un cannocchiale di costo al pubblico di soli 145 euro e fabbricazione orientale. Con il suo fattore di zoomata pari a quattro segue la moda attuale di fornire un ampio range di ingrandimenti con dimensioni e peso di un cannocchiale da battuta. La dotazione risulta completa per chi richiede un accessorio di puntamento di tipo tattico: reticolo di tipo Mildot (illuminabile), torrette basse a panciute, tubo da 30 millimetri, parallasse che parte da sole 10 yards. Nella confezione è compreso un attacco, ma solo per fucili dotati di slitta da 11 millimetri, che siamo soliti trovare su armi ad aria compressa, di piccolo calibro, e su talune softair. Messo da parte tale complemento abbiamo impiegato gli anelli Utg per fissare il Blauoptik sulla nostra Howa. Operazione eseguita senza alcun inconveniente e andata a buon fine, tant’è che le sessioni al poligono sono state completate in questa configurazione, con la quale sono state ottenute ottime rosate. Questo Blauoptik risulta forse più adatto ad equipaggiare un semiautomatico AR di primo prezzo rispetto a un fucile bolt-action; tuttavia la qualità non manca e le tarature sono efficaci (nonostante la fascia di prezzo) e costanti. Eseguendo le correzioni per alzo e deriva si percepisce la consistenza dei click da ¼ di Moa; non è solo un’impressione, perché dopo avere azzerato la Howa Axiom non è stata necessaria alcuna correzione supplementare per tutte le sessioni di tiro. Spesso vedo tiratori insoddisfatti dei risultati dare la colpa al sistema di puntamento, piuttosto che ad altri fattori. Spiace dirlo, ma spesso non è così che funziona nel mondo reale. Una accurata scelta della munizione commerciale (non parlo di ricarica, perché dovremmo aprire un dossier) e un corretto assetto di tiro regalerebbero qualche sorriso in più a questi eterni insoddisfatti. Se desiderate installare una Blauoptik sul vostro AR siete avvisati: tranne il caso più scolastico che reale di un esemplare difettoso (raro, ma può succedere), non incolpate l’ottica per le eventuali “padelle”: un motivo ci sarà… ma andrà ricercato altrove.
Da Armi Magazine Settembre 2014 di Fabio Ferrari
Howa Axiom Varminter HB cal. .308 Winchester
Costruttore: Howa Machinery Company Ltd., www.http://www.howa.co.jp/en/
Importatore: Adinolfi srl, tel. 039 2300745, www.adinolfi.com
Tipologia: carabina a otturatore girevole e scorrevole
Modello: Axiom Varminter HB
Calibro : .308 Winchester (dal .204 Ruger al .308 W)
Capacità: caricatore da 5 colpi (kit Ammo Boost)
Canna: da 610 millimetri tipo HB – passo di 1:10”
Percussione: tramite percussore lanciato
Estrattore: ad unghia tipo M16
Espulsore: a piolo caricato da una molla
Funzionamento: caricamento singolo successivo (bolt-action)
Sicura: manuale a tre posizioni
Mire: assenti – predisposta per le basi porta anelli
Finiture: acciaio con finitura brunita, calcio Blackhawk in polimero
Dimensioni: 107 cm (lunghezza minima)
Peso: 4.400 grammi dichiarati