Dalla tedesca Gsg una replica in calibro .22 Lr di un’arma che è stata il primo fucile d’assalto: lo Sturmgewehr StG 44, fucile che ispirò a Mikhail Kalashnikov il suo Ak47. L’arma, in acciaio e legno, con l’unica concessione al caricatore in polimeri, riproduce fedelmente le fattezze della versione originale. Dedicata a chi non vuole solo appagare gli occhi ma intende divertirsi (a poco prezzo) al poligono
Le armi della Gsg (German Sport Guns) sono costruite in un piccolo paesino della Westphalia, Höingen, nella valle della Ruhr, un’area nel cuore dell’Europa storicamente nota per la lunga tradizione siderurgica. L’azienda tedesca, fondata all’inizio degli anni Duemila da tre esperti di progettazione industriale appassionati di armi (Manfred Niehaus, Dietmar Ende e Michael Swoboda), ha intuito anzitempo il successo crescente delle armi in calibro .22 Lr: la prima arma prodotta ricordava molto l’H&K Mp5 e fu lanciata nel 2002.
Il successo delle repliche di armi celebri nel piccolo calibro si deve indubbiamente a due fattori concomitanti: la crisi economica, che ha indotto e induce tuttora molti tiratori a preferire un calibro economico come il .22 Lr, sia per le munizioni sia per le armi in sé; secondo: la maggior semplicità d’utilizzo del .22 (in primis, il rinculo è quasi inesistente), pur conservando tutti gli aspetti delle armi in calibro maggiore (peso, gestione delle sicure, operatività). A questi motivi, validi per tutte le armi, si aggiunge una terza ragione del successo, legata alle armi ex ordinanza. Gli appassionati, infatti, lo sanno bene: trovare un’arma storica in buone condizioni non capita tutti i giorni; il tempo e l’utilizzo lasciano i propri segni sull’acciaio e, soprattutto, sul legno. Senza contare poi il problema delle munizioni: talvolta le armi ex ordinanza sono camerate per calibri non più figuranti nell’elenco dei produttori perché superati o caduti in disuso.
E non tutti hanno la pazienza e la voglia di cimentarsi con la ricarica per prepararsi da sé i colpi da portare al poligono. Per questo le repliche in .22 Lr di armi storiche hanno così tanto successo: sono repliche perfette, non portano i segni del tempo, e impiegano munizioni utilizzabili praticamente in tutti i poligoni italiani, senza spendere una fortuna.
Uno degli ultimi nati in casa Gsg è lo Stg44, lo Sturmgewehr adottato dalla Germania nazista alla fine della Seconda guerra mondiale: è stato il primo vero fucile d’assalto, fonte d’ispirazione di Michail Timofeevic Kalashnikov, padre dell’arma militare più conosciuta e diffusa al mondo, l’Ak-47.
L’Stg44 è ovviamente uscito di produzione alla fine della guerra, per entrare in seguito tra le armi impiegate in alcuni Paesi dell’Est europeo per alcuni anni. Tra i pochi esemplari che hanno superato indenni le vicende belliche, alcuni hanno subito modifiche per adattarsi alle normative che regolano le armi nel mercato civile. Insomma, un Stg44 in buone condizioni è merce rara, e, di conseguenza, molto costosa. A ciò si aggiunga che le munizioni originali, in calibro 8×33 mm (o 8mm Kurz), sono praticamente introvabili (le produce solo la serba Prvi Partizan). Ecco che la versione della Gsg nel piccolo calibro è (quasi) l’unica possibilità di avere per sé un Stg 44.
Primo approccio
La confezione, pur essendo di marchio tedesco, concede qualcosa all’estetica: non solo cartone marrone, ma una copertura di un bel verde acceso. All’interno, il fucile privo del calcio, inserito in un vano a parte (ciò riduce di molto le dimensioni della confezione), il caricatore in polimeri, e un sacchetto di plastica con il manuale d’uso, una chiave a brugola e uno scovolino piegato per pulire la camera di scoppio. Montare il calcio non è un’operazione complicata, se non fosse che la millimetrica precisione dell’assemblaggio consiglia di utilizzare un po’ d’olio per facilitare lo scorrimento del calcio lungo la sua sede. Una volta inserito, un perno passante blocca il calcio nella sua posizione. In seguito si dovrà sfilare il calcio solo per procedere allo smontaggio dell’arma per la manutenzione straordinaria. Una volta assemblato, il Gsg pesa, con un caricatore vuoto inserito, 3,63 kg, un po’ meno del modello originale che sulla bilancia segnava 5,22 kg.
Come l’originale
È impressionante come la replica Gsg Stg 44 calibro.22 Lr rispecchi le caratteristiche costruttive dell’originale in 8×33 Kurz. Del resto, anche nei modelli che lo hanno preceduto la politica dell’azienda tedesca è quella d’ispirarsi alla fedeltà assoluta al modello originale. I materiali sono (quasi) gli stessi. Quasi perché le componenti esterne sono realizzate in una lega pressofusa anziché stampata in lamiera di acciaio, ma quelle che devono logicamente essere fatte in acciaio di qualità per offrire longevità e un funzionamento affidabile sono in acciaio: sono l’astina a protezione della mano, la canna rigata e il gruppo otturatore. In legno è il calcio che presenta uno scasso laterale per l’installazione di una maglietta per la cinghia di trasporto e il vano cilindrico dove il soldato riponeva il materiale per la pulizia dell’arma; non c’è il calciolo: agli angoli delle protezioni in acciaio impediscono che il legno si rovini quando si appoggia il fucile in rastrelliera. L’unica componente che non rispetta la fedeltà all’originale è il caricatore, in materiale plastico: può contenere 25 colpi e dispone di un cursore sul lato destro che consente di abbassare la molla, facilitando le operazioni di caricamento. A proposito di caricamento: l’operazione richiede una certa attenzione perché con 25 piccoli colpi in .22 è molto facile che una o più ruotino nella loro sede bloccando di fatto il caricatore; meglio tenere il caricatore poggiato su una superficie piano e caricare le munizioni lasciando ritornare ogni volta la soletta a contatto con il primo colpo inserito.
Per il resto, la Stg44 di Gsg ripropone le forme dell’originale; upper receiver e lower receiver sono incernierati tramite un perno posto davanti al ponticello, in stile M16. Tutta la parte anteriore dell’upper receiver ha funzioni puramente estetiche: riproduce le componenti del sistema di funzionamento a presa di gas che, nella versione calibro .22, è stato abbandonato a favore di una più semplice e meno onerosa chiusura labile. Anche il lower receiver ripropone tutte le forme dell’originale, compresa la sicura manuale su due posizioni: l’unica concessione moderna rispetto all’ex ordinanza è il led rosso a indicare la posizione di fuoco.
Funzionamento semplificato
Il Stg 44 attuale, infatti, ha un funzionamento molto semplice, più adatto alla docilità del calibro .22, quello a massa battente a chiusura labile. È caratterizzato dall’assenza di un meccanismo che rende la canna solidale all’otturatore: la chiusura è, invece, assicurata solo dalla molla di ricupero dell’otturatore, che serve anche a spingerlo verso la canna (insieme con la cartuccia) durante la fase di caricamento. La relativamente bassa pressione dei gas sprigionati dalla combustione della polvere contenuta nella cartuccia deve quindi solo vincere la forza della molla e l’inerzia dell’otturatore.
Comandi a sinistra e mire
Sul fianco sinistro troviamo tutti i comandi: oltre alla leva della sicura, c’è il voluminoso pulsante di sgancio del caricatore (anch’esso fedele all’originale), e la leva di armamento, anch’essa ben dimensionata e dalla corsa abbastanza lunga. Sulla destra troviamo, invece, la porta d’espulsione coperta da un dust cover che si apre quando si arretra la leva di armamento, in stile Ar15. Le mire rispecchiano le originali: quindi mirino a palo protetto da mirino a rampa protetto dal tunnel e tacca di mira metallica regolabile in alzo e deriva; il modello in .22 ha una tacca con riferimenti ogni 10 metri per un tiro fino a 100 metri. Abbiamo rilevato solo un leggero sollevamento della lamina della tacca che lascia trapelare della luce al di sotto, ma niente di particolarmente fastidioso.
Smontaggio facile
Per procedere allo smontaggio del Stg 44 è necessario sfilare il piolo che fissa il calcio alla carcassa. A questo basta sollevare l’upper receiver per sfilare il gruppo otturatore, facendo attenzione che non schizzi via, spinto dalle molle che contiene. Un “8” in acciaio sostiene un cilindro che ospita la molla che comanda la leva di armamento e, al di sotto, un’altra molla che ha il compito di attutire la forza sprigionata dall’otturatore nella fase di arretramento. C’è poi un distanziale in plastica e l’otturatore vero e proprio, con una molla e il binario su cui scorre. È inserito all’interno dell’upper receiver con un’inclinazione di una ventina di gradi.
GSG STG 44 calibro .22 Lr
Costruttore: Gsg German Sports Guns GmbH, www.gsg-waffen.de
Importatore: Adinolfi, tel. 039 230.07.45, www.adinolfi.com
Modello: Stg 44
Calibro: .22 Lr
Funzionamento: semiautomatico con otturatore a chiusura labile
Materiale: acciaio e legno; caricatore in polimeri
Lunghezza canna: 414 mm
Caricatore: 25 colpi
Peso: 4,5 kg
Linea di mira: 435 mm
Scatto: 2,5 kg
da Armi Shop 08/2015 di Gianluigi Guiotto