La Gsg Mp40 in 9 Luger affianca la replica in calibro .22 Long Rifle e farà la gioia degli appassionati della pistola mitragliatrice tedesca della Seconda guerra mondiale.
Quando provammo la Gsg Mp40 in calibro .22 Lr nel 2015, annunciammo che a breve sarebbe stata disponibile la versione in calibro 9 Luger. Purtroppo, l’impossibilità di utilizzare quel calibro in un’arma classificata come corta e la mancata disponibilità di una versione in 9×21 hanno impedito fino a pochi mesi fa l’ingresso in Italia di quel modello.
Caduto il divieto del 9×19 in arma corta, l’importatore Adinolfi ha prontamente attivato l’importazione del modello, presentato allo scorso Hit Show di Verona, svoltosi in marzo. Il tempo di organizzare la spedizione e abbiamo potuto provare in poligono l’Mp40 nel suo calibro originario.
Primo contatto
La Gsg Mp40 è consegnata in una scatola di cartone che la protegge bene dagli urti ma che vi obbligherà a pensare a una custodia per il trasporto in poligono. All’interno troviamo, oltre alla carabina, un caricatore metallico lungo e sottile come quello dell’originale (la capienza è però limitata a 10 colpi), un carichino, quattro mirini di diversa altezza, una chiave per svitare la ghiera di protezione della volata filettata, uno scovolo per la pulizia, manuale d’istruzioni, indicatore arancione di camera vuota e due chiavi a brugola necessarie per le regolazioni e lo smontaggio.
La Mp40 è importata nel nostro Paese come arma corta comune (codice 22_00040): il Banco nazionale di prova l’ha classificata come tale in considerazione della lunghezza di canna (254 mm) in proporzione alla lunghezza totale, a calciolo esteso e ribaltato (rispettivamente 835 e 625 mm).
Come l’originale
La replica deriva da un attento studio dell’originale e, pur essendo indirizzata prevalentemente al tiro ludico, è solida e affidabile, nonché precisa e divertente. La qualità è quella tipica dei prodotti Made in Germany, e la differenza principale sta nell’uso di polimeri, in luogo della bachelite usata per l’arma del secolo scorso.
La Mp40, dove “Mp” stava per Maschinenpistole, fu infatti sviluppata dalla Germania nazista e impiegata durante la Seconda guerra mondiale soprattutto dai Fallschirmjäger (paracadutisti), e dai comandanti di squadra o plotone. Pensata per la produzione di massa, faceva largo uso di lamiera stampata, in modo da ridurre i costi rispetto all’asportazione dal pieno.
Curiosamente, l’arma tedesca fu soprannominata erronamente Schmeisser dagli Alleati, dal cognome del progettista d’armi Hugo Schmeisser, sebbene egli non fosse stato direttamente coinvolto nello sviluppo di questo modello. A differenza della versione in calibro .22 Lr, però, la scritta “Schmeisser” non compare sul lato sinistro della carcassa.
Una grande differenza rispetto all’originale è nella presenza della sicura manuale posta vicino al bocchettone del caricatore, nella parte inferiore, nel punto in cui l’originale aveva il meccanismo per lo smontaggio. Qui abbiamo un tamburo: ruotandolo da “F” su “S” il grilletto verrà bloccato, impedendo di fare fuoco. Chiaramente il dispositivo è pensato solo per aumentare la sicurezza sulla linea di tiro, prima di abbandonare la quale si effettuerà sempre il controllo visivo e tattile di camera vuota, inserendovi infine l’apposito accessorio in dotazione.
A tal fine, la manetta d’armamento può essere bloccata nell’apposita rientranza, facilitando l’ispezione della camera di cartuccia. L’operazione di arretramento e sollevamento della manetta, semplice a prima vista, diventa impossibile se spezzata in due fasi; per bloccare in apertura l’otturatore, occorre effettuare un movimento unico e fluido, arretrando e sollevando con decisione la manetta.
La prova a fuoco
Abbiamo provato la Mp40 all’Oklahoma Camp di Uboldo, sparando un centinaio di colpi a una ventina di metri dal bersaglio. Il comportamento della carabina tedesca è stato ineccepibile: non ha manifestato nessuna incertezza nella fase di sparo né in quella di riarmo.
Abbiamo utilizzato munizioni Geco con due tipi di palla: una leggera e veloce Fmj da 115 grani e una più pesante da 124 grani, di profilo arrotondanto (round nose) rivestita in rame (copper plated). La rosata migliore è stata ottenuta con quest’ultima, segno che l’Mp40 apprezza munizioni più pesanti.
Curiosamente abbiamo inoltre rilevato prestazioni velocitarie superiori a quelle indicate dal produttore tedesco di munizioni: la canna da 10”, dunque, lavora molto bene. Il carichino si è rivelato molto utile nel riempire il caricatore, i cui labbri in lamiera sono molto aggressivi sulla pelle delle dita.
Allo sparo il rinculo c’è ma si avverte poco, complice anche il peso di 3,7 kg, valore identico a quello dell’originale): lo sparo sposta minimamente l’arma che resta in punteria.
Dove trovare la prova completa
La prova completa con rosate e dati balistici è pubblicata nel numero di giugno 2023 di Armi Magazine, in edicola dal 15 maggio 2023 e, in versione digitale, sul sito della casa editrice Editoriale C&C.
German Sport Guns Mp40 cal. 9×19 mm
- Produttore: German Sport Guns GmbH
- Importatore: Adinolfi, Monza, tel. 039 2300745
- Modello: Mp40
- Calibro: 9×19 mm
- Funzionamento: semiautomatico con chiusura labile (a massa)
- Canna: 254 mm (10”)
- Scatto: singola azione
- Sicura: manuale a due posizioni
- Caricatore: metallico da 10 colpi
- Mire: mirino sostituibile (quattro in dotazione), tacca di mira doppia, regolabile
- Materiali: lega di zama per la carcassa, gruppo di scatto in acciaio, e polimeri
- Lunghezza totale: 625-835 mm
- Linea di mira: 395 mm
- Peso: 3.720 g
- Prezzo: 769 euro
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