Un rapporto pubblicato su Pediatrics calcola in 1.300 i giovani statunitensi morti ogni anno a seguito di incidenti da arma da fuoco, ma nel numero sono inseriti anche omicidi e suicidi premeditati.

È stato pubblicato da poche ore e sta già facendo discutere. Non solo di là dall’Oceano, ma anche in Europa. Il rapporto pubblicato dalla rivista Pediatrics e consultabile interamente online afferma che ogni anno negli Stati Uniti siano circa 1.300 i giovani morti per incidenti da arma da fuoco. I ricercatori Fowler, Dahlberg, Haileyesus, Gutierrez e Bacon identificano le vittime soprattutto in maschi afroamericani di età compresa tra i 13 e i 17 anni. Sono tre i contesti nei quali avvengono il maggior numero di morti. E a far discutere è proprio il primo, inserito al pari degli altri tra gli incidenti ma che in realtà ha a che fare con gli omicidi e i suicidi premeditati. Seguono poi le violenze e le liti in famiglia di cui i ragazzi finiscono spesso vittime e l’uso superficiale delle armi, a volte scambiate per giocattoli o maneggiate di nascosto per curiosità.