Si riapre la discussione sulle armi in America: le dimensioni della mass shooting di Greenwood sono state contenute da un giovane che con l’arma legalmente detenuta ha ucciso il killer.
Di sicuro aprirà un nuovo capitolo nella discussione sulle armi in America, perché se un giovane di ventidue anni non avesse deciso di prendere la pistola per andare al centro commerciale staremmo parlando di una sanguinosissima mass shooting a Greenwood, nell’Indiana; e invece quello che l’opinione pubblica locale ha subito soprannominato (in maniera abbastanza incongrua, va detto) Buon samaritano ha usato la propria arma per sparare al killer, morto dopo aver ucciso tre persone e averne ferite altre due tra cui una ragazzina di dodici anni.
È successo intorno alle sei del pomeriggio di domenica nei sobborghi di Indianapolis; solo lo scorso 1° luglio l’Indiana ha allentato le restrizioni per il porto occulto di armi in pubblico. «Al momento non conosciamo identità del killer o il suo movente» ha detto il sindaco Mark W. Myers. «Ma sappiamo che una persona gli ha sparato e ha messo fine alla carneficina; questa persona ha salvato delle vite. E a nome della città di Greenwood gli manifesto la mia gratitudine per la sua azione tempestiva e il suo eroismo».
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