Un caso di cronaca giudiziaria ci segnala a quali conseguenze sproporzionate possa andare incontro chi subisce un furto di armi.
Uno dei casi che meglio rendono la sensazione di costante pressione e paura che i detentori di armi stanno vivendo è quanto accaduto a un cacciatore che ha subito il furto di armi, una doppietta e un sovrapposto, in casa. Entrambi i fucili erano custoditi dentro una fuciliera in legno chiusa a chiave e privati delle astine, elemento che consente il caricamento delle batterie), custodite in altro luogo. Nonostante questo non solo il soggetto è stato denunciato alla procura per omessa custodia di armi; ma il prefetto gli ha subito notificato un decreto ex articolo 39 del Tulps. Non si è tenuto conto delle difese, volte a spiegare che: ogni cautela richiesta dalla legge era stata presa; che la vittima del furto non poteva avere facilitato o agevolato la sottrazione dei due fucili; che gli stessi mancavano delle astine.
Dai contorni della vicenda non può che trattarsi di una condanna anticipata per avere subito un furto; fattispecie nota e applicata solo entro i nostri confini, dove circa il 90% dei furti in abitazione resta impunito ma si colpiscono duramente i residenti (incolpevoli) che lo hanno subito. Peraltro l’utilità del decreto ex articolo 39 del Tulps nel caso in esame è pari a zero: il soggetto non ha più nulla, detenendo unicamente i due fucili da caccia rubati.
Una misura estrema
Se volevano essere certi che non potesse comprarne altri avrebbero potuto limitarsi al ritiro della licenza, cosa che ovviamente era già stata fatta. Tuttavia non è a quello che si mira. La misura dei ritiri cautelari di armi, munizioni e licenze, ampiamente praticata ed efficace per l’ordine e la sicurezza pubblica, è probabilmente considerata dalla pubblica amministrazione troppo mite e non definitiva; si deve giungere al divieto ex articolo 39 del Tulps, più punitivo e durevole nel tempo, nonché più complesso da superare e contrastare. Desta meraviglia constatare con quanta leggerezza oggi venga praticato e emesso. Nell’intenzione del legislatore questa doveva essere una misura estrema, rivolta ai casi gravi e conclamati; oggi viene emanata con la disinvoltura di una sanzione per sosta vietata. Ora il soggetto sta valutando se ricorrere al Tar: seguiremo la vicenda e vi terremo informati.
Leggi le news, gli approfondimenti legali e tutti i test di armi e di munizioni sul portale web di Armi Magazine.