Fausti dedica un fucile di pregio a una delle città più belle del mondo: Venezia. Ecco quindi il Venetian, prodotto in soli 98 esemplari, un numero che ricorda l’anno della scomparsa di Giacomo Casanova (1725-1798).
Mi trovo nell’atelier della Fausti e sto baloccando fra le mani un bel fucile che ho avuto modo di osservare alle recenti fiere di settore: il Venetian in calibro 28. Trattasi di un sovrapposto di pregio, costruito in tutti i calibri (il modello che abbiamo in prova è nell’affascinante e intrigante calibro 28). Il fucile riesce ad abbinare le oramai indubbie e conosciute doti balistiche delle armi costruite nella Casa di Marcheno ad un’estetica raffinata ed importante. Inizialmente in Fausti si era deciso di non costruire il Venetian in calibro 12, decisione poi revocata in seguito alle numerose richieste da parte degli appassionati… Il Venetian fa parte di un progetto Fausti che ha già visto la nascita di altri fucili; mi riferisco al Brixian Futuro antico, al Brixian Vittoria alata e Battaglie bresciane.
Con questi modelli Fausti promuove un percorso culturale inedito nel mondo delle armi. Appare quindi interessante ed innovativo il tentativo (riuscito) di abbinare un fucile ad una città, anche se non si tratta di una qualsiasi (ancorché bella) città; deve essere un luogo che – vuoi per i suoi trascorsi, vuoi per i suoi rapporti commerciali – ha avuto stretti contatti con la realtà armiera e produttiva di Brescia. È il caso del Venetian; forse non tutti sanno che fu proprio sotto l’egida della Repubblica Veneziana che Brescia, città rinomata nel mondo per la costruzione di armi fini, sviluppò la concezione artistica di armi sportive. Ecco quindi svelato l’arcano ed il perché di un fucile che richiama immediatamente (e lo vedremo fra poco) diversi aspetti della Serenissima. Sono altresì convinto che questa serie speciale sia in grado di attrarre non soltanto i diretti interessati (i veneziani), ma anche tutti gli amanti del fucile fine. E sono altrettanto convinto (in Fausti non si sono “sbottonati”) che il Venetian non resterà “figlio unico”, ma si estenderà forse ad altre dediche, ad altre città. Vedremo… D’altro canto, nel mondo delle armi sportive, la raffigurazione dei soggetti più disparati sullo spazio lasciato a disposizione dell’incisore si è sbizzarrita nei modi e nelle forme più inusuali ed affascinanti.
L’estetica
Partiamo dal concetto che stiamo esaminando un classico sovrapposto da caccia e da collezione, impreziosito da quello che l’artista ha voluto omaggiare: Venezia. Ogni particolare richiama la città veneta famosa nel mondo e mèta di milioni di turisti. Chi ha avuto modo e piacere di poterla visitare, non potrà non immedesimarsi immediatamente con quanto rappresentato, anche se dovrà esaminare con cura il fucile, andando letteralmente a scoprire i particolari più nascosti.
Né più, né meno, di quello che fa un turista in visita fra ponti e calle. La bascula è del tipo round body, graziosa e proporzionata al calibro (12, 16, 20, 28 e .410). Le parti metalliche sono completamente incise a festoni floreali, che coprono interamente i due lati di bascula. L’incisione appare molto dettagliata e profonda, con sapienti giochi di luce e punti scuri che accentuano il contrasto cromatico. Il primo accenno alla città di Venezia lo incontriamo “rigirando” il fucile, guardandolo dal petto di bascula.
Ecco che compare il Leone alato, rappresentazione dell’evangelista Marco, simbolo della città di Venezia e della sua antica Repubblica. Iconograficamente è solitamente accompagnato da un’aureola, una spada e un libro sotto la zampa anteriore destra; sul libro è riportato il motto “Pax tibi Marce, evangelista meus” (pace a te, Marco, mio evangelista). Allo stesso modo lo ritroviamo sul fucile. L’incisore (Studio Morghen di Giacomo Beffa e Fabio Valentini), che ha debitamente firmato l’opera, non ha lasciato nulla al caso, raffigurando in modo preciso la statua presente nella celeberrima piazza San Marco… Già che ci siamo, osserviamo anche il ponticello che, in aggiunta ai festoni, ripropone anche la forma lobata di alcune finestre veneziane. Ma – a parere strettamente personale – il massimo viene raggiunto quando si esamina il fucile attentamente nella parte superiore; bellissima la chiave di apertura, nella quale il maestro incisore ha realizzato un piccolo capolavoro.
Ha infatti realizzato la “bauta”, tipica maschera veneziana (come non ricordare il carnevale di Venezia, un altro dei motivi per cui la città viene invasa dai turisti nel periodo carnevalizio); eccellente la realizzazione della piuma, che va elegantemente a riempire la testa della chiave. Fa impressione come il maèstro sia riuscito a riprodurre quell’espressione vacua (ed un poco inquietante) che le maschere veneziane posseggono… Per curiosità, ricordo che la bauta (o bautta) era la maschera veneziana tipica, realizzata in gesso, cartapesta o cuoio che veniva indossata sia per carnevale, sia nella vita quotidiana (con alcune limitazioni di legge) per nascondere il volto e la voce (la bauta alterava il suono). Dapprima di colore nero e poi bianca, la bauta fra il XVII e il XVIII secolo rappresentava quasi uno status symbol per i cittadini di Venezia. La palmetta della stessa chiave di apertura è incisa e traforata; il traforo riproduce la forma delle finestre tipiche del palazzo Ducale, sontuosa residenza dei Dogi e dei magistrati cittadini.
Anche in questo caso una realizzazione assolutamente non banale. Vogliamo continuare? Andate a leggere con più attenzione la scritta identificativa dell’arma, Venetian, riportata sui due fianchi di bascula. Vedete nulla di strano? Si, sono convinto di si: la “E” di Venetian, non è una normale lettera, ma ripropone la punta delle gondole, altro simbolo per eccellenza di Venezia. Insomma, al tirar delle somme, la parte dedicata all’incisione è sicuramente piacevole e strappa ben più di uno sguardo superficiale.
Bella anche la calciatura, classificata da Fausti come un grado 4A; segni distintivi sono la presenza di un classico calciolo in gomma piena color corallo da 15 mm, l’impugnatura a mezza pistola piuttosto allargata (recante una raffinata coccia in metallo finemente incisa) e l’astina sottile in stile inglese. Il calcio reca uno scudetto per le iniziali del proprietario.
Lo sgancio dell’astina è affidato ad un comando ad auget molto lungo, completamente inciso, di facile presa ed azionamento. Lo zigrino su impugnatura ed astina è eseguito manualmente a passo fine di 1 mm. Molto ben realizzata l’incassatura, sia nella zona di contatto della bascula con la calciatura, sia sull’astina nei pressi dell’auget. Le canne dell’esemplare in prova sono lunghe 71 cm e presentano una strozzatura fissa di tre ed una stella. I due tubi sono uniti da un bindellino laterale pieno e la bindella superiore, del tipo pieno e rabescato antiriflesso, misura 6 mm. Il mirino terminale è sferico, in ottone.
La meccanica
Il fucile viene costruito soltanto su bascule round body interamente dedicate al calibro. Sono sovrapposti molto belli, completamente fatti a mano. E sono fucili realizzati su misura (secondo tradizione oramai consolidata in Fausti), nei quali il cliente può personalizzare la calciatura, la lunghezza delle canne, il relativo grado di strozzatura eccetera. Essendo poi Fausti “specializzata” nei piccoli calibri, anche la resa balistica delle canne dovrebbe essere a prova di qualsiasi test. Purtroppo non siamo riusciti a sparare con il fucile in prova (era già destinato ad un fortunato acquirente), ma l’esperienza dei recenti test con fucili dello stesso calibro, ci autorizza a pensare bene. La chiusura del fucile è affidata al classico e collaudato sistema denominato “Four Locks” (brevetto Fausti), che ritroviamo anche su altre armi della Casa di Marcheno. È caratterizzato da una doppia coppia di ramponi che rende il sistema di chiusura oltremodo efficiente. I percussori sono montati su molle a spirale. I due tubi sono innestati sul manicotto (finito a bastoncino) e nel punto di saldatura appare un leggero cordoncino. Gli estrattori sono automatici.
Il Venetian è dotato di un monogrilletto selettivo; il comando per l’inversione dei cani è incorporato sul cursore a slitta della sicura, sulla codetta di bascula. A costo di apparire come un inguaribile criticone, suggerirei alla Fausti di “abbassare” un pelo la quota dimensionale in altezza del comando stesso. Per il resto, niente altro da segnalare.
Tutto molto bene. Sulla croce è visibile il grosso puntone destinato al caricamento delle slitte dei cani presenti sul fondo della bascula. Quest’ultima appare come un robusto scrigno, ben realizzato, in grado di sopportare ben di più di quanto una normale vita di un cacciatore possa concedergli… Non abbiamo potuto sparare, ma le prove di imbracciata “a vuoto” hanno restituito l’impressione di un fucile estremamente bilanciato e leggero; il peso alla bilancia ha fatto registrare solamente 2,6 kg. Ottimo lo swing e il brandeggio in genere.
Considerazioni finali
Il Venetian costa circa 13.500 euro più IVA, comprensivo delle rosate certificate (come d’abitudine in Fausti), delle foderine personalizzate per canne e calciatura, della bella valigetta in pelle VL 400 (nera con bordura in avorio); un prezzo importante, ma che risulta pienamente giustificato dalle numerose personalizzazioni e caratteristiche appena descritte, oltre che dalla raffinata incisione. Un’ultima cosa, una curiosità: le prime tre vendite, i primi tre fucili che sono stati assegnati, sono stati acquistati da… tre donne! Potremmo dire, senza ombra di smentita, che il fascino di Casanova ha… colpito ancora, a due secoli dalla sua scomparsa!
Vita… da seduttore
Il Venetian è stato prodotto in soli 98 esemplari, un numero che ricorda l’anno della scomparsa di Giacomo Casanova (1725-1798). Costui, famosissimo, era un personaggio eclettico: avventuriero, scrittore, poeta, alchimista, filosofo, un cittadino della Repubblica di Venezia. Pur tuttavia la sua fama è fortemente legata a quell’aura di seduttore che lo ha reso celebre; lui stesso, nell’opera autobiografica L’Histoire de ma vie (La storia della mia vita, redatta in francese), racconta di viaggi, avventure ed innumerevoli incontri galanti…
testo e foto di Simone Bertini – Armi Magazine febbraio 2014
Produttore: Fausti, tel. 030 / 8960217
Fausti Venetian in breve
Calibro: | 28 (anche in 16, 20, e .410) |
Camera di cartuccia: | 70 mm (2 e 3/4”) |
Tipologia d’arma: | fucile da caccia a canne sovrapposte |
Sistema di chiusura: | brevettata Fausti “Four Locks” |
Bascula: | in acciaio round body, di dimensioni proporzionate al calibro |
Finitura/incisione: | fully engraved a festoni sui due lati di bascula, sul petto, sulla chiave, sulla guardia, sull’auget e sulla codetta di bascula. Particolari dedicati alla città di Venezia. Scritta identificativa dell’arma sui lati |
Canne: | in acciaio trilegato |
Lunghezza canna: | 71 cm |
Strozzature: | tre ed una stella |
Estrazione: | automatica |
Bindella: | piena, rabescata antiriflesso, da 6 mm |
Grilletto: | monogrilletto selettivo |
Mirino: | sferico, in ottone |
Sicura: | cursore a slitta sulla codetta di bascula, che incorpora il comando per l’inversione dei cani |
Calciatura: | in noce selezionato (grado 4A), finito ad olio; impugnatura a mezza pistola con coccia in metallo, astina all’inglese, calciolo in gomma piena color corallo da 15 mm |
Peso (appross.): | 2,6 kg circa |