Perché Costantino Vespasiano entri in carica come nuovo presidente dell’Uits serve una serie di passaggi istituzionali.
Prima che Costantino Vespasiano entri in carica come nuovo presidente dell’Uits c’è bisogno di un doppio passaggio governativo (proposta del ministero della Difesa + deliberazione del consiglio dei ministri) e del decreto di nomina firmato da Mattarella. Nel frattempo il commissario straordinario Igino Rugiero manterrà i propri poteri. “Va da sé” scrive il neopresidente sul sito ufficiale “che non potrà non tener conto che rispetto al passato c’è un fatto nuovo, [la] decisione dell’assemblea”. L’obiettivo è “rendere quanto più rapida la procedura di ratifica governativa”.
E l’auspicio è che sia finalmente finita l’epoca dei ricorsi, dei timbri e dei tribunali. Insieme a Gianfranco Mantelli, l’avversario sconfitto al ballottaggio, Vespasiano era stato infatti inizialmente escluso dall’elenco dei candidati perché dipendente della pubblica amministrazione in quiescenza; il tribunale federale ha poi ribaltato la decisione della commissione verifica poteri rinviando al governo l’esame “delle cause di inconferibilità dell’incarico diverse dalle cause di incandidabilità e ineleggibilità”. Ma dopo quasi quattro anni dalla fine traumatica della presidenza Obrist l’Uits ha bisogno di un presidente eletto e di un consiglio funzionante.
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