Un sessantunenne di Taranto ha patteggiato la pena dopo che nel suo garage era stato rinvenuto un laboratorio artigianale di armi da fuoco.
Si è chiuso con un patteggiamento a due anni e otto mesi il processo che ha visto coinvolto un sessantunenne tarantino accusato di fabbricazione illegale di armi da fuoco. Nel maggio 2016 l’uomo era stato arrestato dopo un controllo nel suo garage nel quale aveva allestito un laboratorio artigianale. L’uomo, accusato anche di detenzione illegale di armi da fuoco, detenzione abusiva di munizioni e materiale esplodente e di ricettazione, costruiva o modificava pistole e fucili con pezzi di altre armi e canne realizzate al tornio da profilati in acciaio.
Nel corso del blitz, le forze dell’ordine avevano sequestrato un bel po’ di materiale. Una pistola Gap 9 mm. Un fucile Bruni modificato e senza calcio. Tre fucili costruiti artigianalmente, di cui uno con silenziatore e puntamento laser. Ventisei cilindri per la costruzione di canne di pistola. Un paio di centinaia di ogive. Altrettanti proiettili di piccolo calibro. E una specie di pistola costruita con molla percussore e un tubo idraulico in acciaio. L’arma poteva esplodere un solo proiettile.