Donald Trump è pronto a spostare la vigilanza sull’export di armi americane dal Dipartimento di Stato al Dipartimento per il Commercio.
Spostare il controllo dell’export delle armi americane dal Dipartimento di Stato al Dipartimento per il Commercio non è solo una scelta tecnica. E ciò che, secondo quanto riporta l’agenzia Reuters supportata dalle indicazioni di ben quattro fonti, ha in animo Donald Trump è una vera e propria decisione politica. Finalizzata a rendere più agevole l’acquisto delle armi americane all’estero. Mentre il Dipartimento di Stato basa le proprie scelte sulla sicurezza e sulla difesa contro le minacce del terrorismo e tende pertanto a rendere più strette le maglie dell’export, il Dipartimento per il Commercio lavora nell’ottica di facilitare gli scambi e la compravendita.
L’agenzia che ha dato per prima la notizia e in genere i commentatori internazionali concordano nella lettura del fatto: Trump assume il primo provvedimento a favore della lobby delle armi che lo ha appoggiato nella corsa alla Casa Bianca ponendo al contempo l’accento sul “Buy American”, “comprate prodotti americani”, che rappresenta uno dei cardini della sua agenda. Evidentemente adesso esteso anche all’estero. Anche perché paradossalmente la presidenza Trump ha portato a una contrazione nel mercato interno delle armi: se con Obama molti cittadini si erano affrettati ad acquistare una pistola o un fucile, temendo un’improvvisa stretta sulle norme, con Trump la paura è svanita. E non c’è stata più la corsa ad armarsi. Ora si prova a sfondare all’estero.