Donald Trump su ambientalismo, armi e safari

Donald Trump su ambientalismo, armi e safari
Archivio Shutterstock / JStone

Il nuovo presidente statunitense attacca l’ambientalismo e delinea la propria agenda in difesa della caccia e del secondo emendamento. Non poteva essere altrimenti, vista l’alleanza con l’NRA

Donald Trump su ambientalismo, armi e safari
Archivio Shutterstock / JStone

A poco più di una settimana dal suo insediamento ufficiale, Donald Trump è già sulle prime pagine dei giornali e sulle home dei siti d’informazione. Al grido di American first che gli è valso la Casa Bianca. E non soltanto per la promessa di erigere un muro al confine col Messico e per la stretta sull’immigrazione. Il neopresidente a stelle e strisce non ha perso tempo neppure per anticipare le sue mosse su ambientalismo, armi e caccia grossa.

Trump: “Nuove risorse e armi per l’esercito americano”

“Siamo dinanzi a un ambientalismo fuori controllo. Lo ha affermato Trump durante l’incontro con l’industria delle auto. Il presidente degli Stati Uniti ha promesso che aggredirà da subito la burocrazia e le leggi che stanno frenando lo sviluppo dell’industria americana. A partire dalle certificazioni ambientali che intralciano l’avvio dei cantieri e dalle lunghe procedure per l’autorizzazione di nuovi progetti. Trump ha sottolineato come le norme ambientali in vigore siano ormai diventate un peso gravoso senza che ve ne sia la reale necessità. Nel mirino le norme stringenti dell’agenzia ambientale federale, il Clean Air Act e il Climate Action Plan.

Il presidente vuole inoltre rilanciare l’esercito degli Stati Uniti, già il primo del mondo. A costo di aumentare la spesa pubblica. L’obiettivo, ha spiegato Trump, è “iniziare una grande ricostruzione delle forze armate americane”. Per sviluppare un piano per “nuovi aerei, nuove navi, nuove risorse e strumenti per i nostri uomini e le nostre donne in uniforme”. Ma evitando sprechi. “Il nostro futuro”, ha spiegato Trump, “è di essere la guida del mondo.

Una famiglia appassionata di caccia grossa

E nelle polemiche sono coinvolti anche i figli del presidente, Don ed Eric Trump. Alcuni movimenti animalisti hanno accusato i due, appassionati di safari e caccia grossa, di sparare a specie protette. In realtà le cacce a cui hanno partecipato sono del tutto sostenibili, perché confinate in alcune riserve e funzionali alla protezione delle specie minacciate. In risposta alle polemiche innescate dalla Peta, Don Trump ha fatto presente che la caccia grossa in Africa è legale e utile all’economia. Sotto la foto di un trofeo pubblicata sui social, ha commentato che “non c’è stato alcuno spreco. Gli abitanti del villaggio erano così felici per la carne che non sempre riescono a reperire”. E il presidente ha sottolineato come entrambi i figli siano degli appassionati, iscritti alla National Rifle Association. Proprio con la NRA Donald Trump ha stretto una particolare alleanza, dichiarandosi strenuo sostenitore del secondo emendamento. Ossia del diritto costituzionale a possedere armi.