Unarmi chiede al governo di opporsi al divieto di munizioni in piombo su cui stanno lavorando le istituzioni europee.
Nasce “su premesse dubbie, quando non del tutto infondate”: pertanto il governo deve esprimersi con decisione contro il divieto di munizioni in piombo su cui sta lavorando l’Unione europea. Mancano poche ore alla presentazione della bozza che la Commissione proporrà al Comitato Reach. E Unarmi, già Comitato Direttiva 477, contesta totalmente il progetto: non ha una vera motivazione tecnica, ma fa parte di una politica orientata “a disarmare i cittadini onesti che legittimamente detengono armi”. Per realizzarla, le istituzioni europee “strumentalizzano questioni solo apparentemente ammantate di scientificità e razionalità”.
I danni da piombo evidenziati dalla Commissione europea derivano “da condotte del tutto ipotetiche o marginali”, peraltro evitabili con un’informazione corretta. E Unarmi contesta anche l’affermazione che le alternative alle cartucce in piombo siano “attuali, economicamente sostenibili e tecnicamente pratiche”. Da notare che nella disputa venatoria Unarmi si allinea a Face, la Federazione dei cacciatori europee. Troppo generica la definizione di zona umida e di munizioni detenute perché la nuova formulazione sia accettabile.
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