Il Distretto di Columbia difende la normativa che di fatto vieta la libera circolazione delle armi sul proprio territorio.
«Noi siamo diversi». O almeno è questa la lettura che tutti gli appassionati di armi, a partire dall’Nra, forniscono della memoria presentata dal Distretto di Columbia, sede della capitale degli Stati Uniti, per difendere un sostanziale bando delle armi nel proprio territorio. Nelle 61 pagine firmate dal Distretto, si legge che la Corte d’Appello dovrebbe respingere i ricorsi che le sono giunti da privati cittadini e dare ragione all’amministrazione. Perché “il Distretto di Columbia è unico” e, a differenza di tutte le altre città, “contiene migliaia di uffici federali e sedi diplomatiche internazionali di altissimo livello e ogni anno ospita centinaia di eventi delicati, a partire da marce e proteste politiche”.
L’Nra confida nella Corte d’Appello che ha giurisdizione sul Distretto ma promette che, in caso di pronuncia favorevole al D.C., continuerà “a difendere il diritto di portare le armi per difesa personale”. Non si capisce, chiude la lobby delle armi, come la “presunta unicità del territorio della capitale possa violare i diritti civili dei residenti e dei visitatori”.