Daniele Ferretti, titolare dell’omonima gioielleria di Pisa, ha fatto fuoco contro uno dei rapinatori. E torna a tenere banco la discussione sulla legittima difesa.
La discussione sulla legittima difesa si tinge di un altro fatto di sangue. Daniele Ferretti, gioielliere pisano, ha ucciso uno dei due malviventi che stavano per rapinare il suo negozio. Il fatto è accaduto ieri sera dopo le 19.30, a ridosso della chiusura dell’esercizio. Secondo alcuni testimoni i due rapinatori avrebbero impugnato delle armi. E il gioielliere, che negli scorsi anni aveva già subito alcune rapine, ha usato la pistola legittimamente detenuta e ha fatto fuoco.
Ferretti aveva già subito alcune rapine, l’ultima delle quali nel 2016. Nel 1999 fu accoltellato e ferito gravemente, tanto da essere ricoverato in rianimazione.
Il primo commento è di Matteo Salvini che si affida ai social per rendere nota la propria «solidarietà a Daniele, lavoratore di 69 anni: ha fatto bene». Risiede in provincia di Pisa anche il primo sindaco leghista della Toscana, Susanna Ceccardi. La prima cittadina di Cascina si associa al segretario del Carroccio affermando che se Ferretti «avrà bisogno di noi, saremo al suo fianco. Difendiamo chi si difende!».