Un sondaggio condotto da Pew Research Center in vista della sfida Biden-Trump alle elezioni presidenziali americane consente di mettere a fuoco la spaccatura della società politica tra difesa del diritto alle armi e richiesta di maggiori restrizioni.
In Europa talvolta si sottovaluta quanto la spaccatura tra chi difende il diritto assoluto di possedere armi e chi vuole aumentare controlli e restrizioni possa incidere nelle competizioni elettorali americane, comprese quelle più importanti: il sondaggio diffuso negli scorsi giorni da Pew Research Center aiuta a mettere la situazione a fuoco quando alle presidenziali di novembre mancano meno di cinque mesi.
La società politica è infatti quasi spaccata a metà: il 52% degli americani difende il diritto di possedere armi, il 47% chiede maggiori restrizioni. È una conseguenza diretta della polarizzazione tra i due schieramenti: la coppia di percentuali passa infatti dal 19%-81% relativa agli elettori di Biden all’85%-14% di quelli di Trump.
Discorso analogo se il quesito riguarda la percezione della sicurezza in caso di aumento di armi in circolazione: la percentuale di coloro che sostengono che la riduca oscilla intorno al 45%, ma tra i democratici schizza al 76% e tra i repubblicani crolla al 13%.
Tra i due campi politici cambia anche la valutazione assiologica dell’aumento del numero delle armi, negativo per l’83% dei democratici e per il 21% dei repubblicani, il 40% dei quali (neutrale il 38%) lo considera invece positivo.
In un sondaggio indipendente la violenza legata al possesso di armi è considerata un problema enorme dal 68% degli elettori democratici e soltanto dal 27% dei repubblicani. In generale, nelle aree rurali si riscontra maggior favore per le armi rispetto alle città.
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