Da Salvini a Berlusconi passando per il giornalista Andrea Scanzi: l’opinione pubblica si esprime sulla tragedia dell’Osteria dei Amis. E alcuni chiedono una revisione della legge sulla legittima difesa
Sono sempre i fatti di cronaca a scatenare le reazioni dell’opinione pubblica. Specie se sono fatti di sangue. Che ci voglia una legge, che basti l’esistente: i politici (e non solo) si stanno esprimendo sulla necessità di cambiare la norma sulla legittima difesa dopo il caso dell’Osteria dei Amis. Gli eventi, almeno quelli conosciuti, ormai sono noti. Mentre riposava al piano superiore, il titolare del bar-tabaccheria ha sentito dei malviventi forzare la saracinesca. Ha deciso di affrontarli col proprio fucile da caccia. E ne ha ucciso uno. L’uomo è indagato per omicidio volontario. Il procuratore Domenico Chiaro ha spiegato che quest’ipotesi permette le verifiche più ampie. Si potrebbe giungere anche a un procedimento per eccesso colposo di legittima difesa. Oppure rinvenire tutti i tratti della legittima difesa ed evitare il processo.
Salvini e Berlusconi: i cittadini devono potersi difendere
“Che il parlamento approvi subito la proposta della Lega sulla legittima difesa, sempre e comunque”. Matteo Salvini si affida ai social per rilanciare la sua proposta normativa. “Io sto con il ristoratore, io sto con chi si difende”, è la posizione del leader leghista.
Sulla vicenda è intervenuto anche Silvio Berlusconi, secondo il quale “la tragedia di Lodi è una sconfitta per tutti. Prima di tutto per lo Stato che non è in grado di svolgere la sua prima funzione: difendere la vita, la sicurezza e la proprietà dei cittadini. Quando una persona è costretta a difendersi da sola, sarebbe assurdo che venisse perseguita per questo. La responsabilità di questa morte non è certo di chi si è difeso. È prima di tutto di chi ha aggredito la proprietà di una persona e poi dello Stato che non ha saputo impedirlo”.
Andrea Scanzi: “Basta con la retorica”
Sulla vicenda è intervenuto anche il giornalista del Fatto Quotidiano Andrea Scanzi. “Non ce la faccio – anche se mi converrebbe: il politicamente corretto conviene sempre – a dire che chi ha sparato ha torto a prescindere per dar contro a Salvini e prendermi l’applauso facile”, scrive Scanzi sulla propria pagina Facebook. E chiede ai propri follower: “voi, se vi entrassero in casa, o comunque in un luogo che amate, siete certi che reagireste come Gandhi? Io no”.
È il dramma dell’eterno dibattito sulla legittima difesa, prosegue il giornalista. “Provate però a mettervi nei panni di chi si vede violata la propria casa, il proprio luogo di lavoro. Se lasci un popolo senza difese né certezze, quel popolo reagisce come può”. Decisa la chiusura. “Non ne posso più delle frasi fatte, della retorica bertinotti–boldrinesca, del giudicare ogni cosa come se fossimo sempre meglio degli altri, quando migliori non lo siamo mai (io per primo). Neanche ho più così voglia di provare per forza pietà per tutti. La pietà è un sentimento troppo nobile. La pietà, come il rispetto e come tutto, devi meritartela. E se attenti alla mia vita, o a quella per cui io darei la mia, in tutta onestà non so proprio se te la meriti”.
La solidarietà di Casaletto Lodigiano
Il Comune di Casaletto Lodigiano ha rilasciato una nota in cui dichiara di essere al fianco del ristoratore e della sua famiglia. L’amministrazione guidata da Giorgio Marazzina “porta la piena solidarietà e la vicinanza” di tutta la gente. Nel paese è stata lanciata una petizione per testimoniare la propria solidarietà all’esercente e alla sua famiglia. “Se sarà il caso”, fanno sapere i promotori, “saremo pronti a raccogliere testimonianze e racconti di chi lo conosce bene”.
La Regione Lombardia si dice disposta a mettere a disposizione un fondo istituzionale per sostenere le spese legali.