Abbiamo appena archiviato l’evento fieristico vicentino Hit Show, in seno al quale si è svolto un convegno – aperto a tutti – dove si sono analizzate le conseguenze che potrebbe avere la revisione della direttiva n° 477 sulle armi.
Un argomento che dovrebbe interessare tutti coloro che detengono e utilizzano legalmente un’arma, e desiderano continuare a farlo. Un evento importante, che ha visto la partecipazione degli appassionati prossima allo zero.
Capisco che era più divertente girare tra i padiglioni della fiera di Vicenza, ammirando prodotti e novità, ma visto il putiferio che si scatena sui social quando si parla di tali argomenti, mi sarei aspettato un maggiore coinvolgimento della base, per usare un termine caro alla sinistra ma efficace per tutti.
Gli addetti ai lavori, tutti presenti, già conoscono la materia. Se un europarlamentare come l’on. Stefano Maullu ha trovato una intera giornata da dedicare al convegno, ritengo che qualsiasi appassionato avrebbe potuto spendere un’ora del suo prezioso tempo.
Si preferisce delegare
Si potevano porre domande, proporre soluzioni, chiedere chiarimenti, sollecitare prese di posizione; è stato fatto, ovviamente, ma senza la partecipazione dei veri soggetti interessati: coloro che detengono le armi.
Si discute animatamente su Facebook e sui forum dedicati, si propongono ritorsioni e boicottaggi, si paventano azioni clamorose… ma alla fine accade come è (quasi) sempre accaduto: si preferisce delegare, mandando avanti gli altri.
Le grandi battaglie civili sono state portate avanti, e spesso vinte, perché c’era coinvolgimento sociale. A leggere internet sembrerebbe che questa riforma, voluta per disarmare gli europei, interessi molto; alla prova dei fatti verrebbe da pensare il contrario.
Un’occasione persa
Fateci caso: la maggiore associazione europea che sta tentando di difendere i diritti degli appassionati di armi (tiratori, cacciatori, collezionisti, semplici detentori) si chiama Firearms United. Da noi, in Italia, ho sempre visto ben poco di “Unito”.
Riusciamo a litigare anche nella disgrazia, avanti in ordine sparso. L’Europa è maestra nell’applicare il motto latino “Divide et impera”: da noi non deve neppure sforzarsi a dividere, deve solo imperare.
Molti esterneranno i motivi di tale assenza: non c’ero, non lo sapevo, non lo avete pubblicizzato, non ho trovato la sala, mi sono beccato l’influenza, stavo chiacchierando con una standista molto carina, e via di seguito.
Assenze giustificate, forse.
Resta il fatto che avete perso un’occasione per far sentire la vostra voce (e porre domande) agli addetti ai lavori, e inviare un forte messaggio a chi ci vuole male.
Avete mai visto un convegno della Nra con poco pubblico?
Qui sta la differenza tra noi e loro…