Pur apprezzando le migliorie al provvedimento, Conarmi, Anpam, Assoarmi e Comitato Direttiva 447 criticano fortemente l’impianto della nuova Direttiva Armi. Mentre Forza Italia si spacca
Arrivano le prime reazioni dopo l’approvazione della Direttiva Armi da parte dell’IMCO. E dal mondo degli appassionati arriva una reazione chiara. Ci sono dei miglioramenti, sì. Ma le criticità rimangono tutte.
Comitato Direttiva 477 sull’approvazione della Direttiva Armi
Pur conscio dei grandi miglioramenti ottenuti, il Comitato Direttiva 477 li considera non sufficienti per una valutazione positiva del provvedimento. Non sono infatti state eliminate le enormi criticità sottolineate durante tutto l’iter di approvazione. Il Comitato Direttiva 477 ritiene che “portare in categoria A moltissime armi avrà effetti mortali sul mercato armiero, su molti produttori e soprattutto per gli utilizzatori”. Si considera inoltre illogico “considerare pericolose delle repliche di armi antiche solo perché costruite con utensili moderni”.
Il Comitato Direttiva 477 si dice consapevole che l’avvicinarsi della fine del percorso legislativo diminuisca i tempi e le modalità di contrasto. E pertanto si conferma determinato “più che mai a intensificare al massimo gli sforzi per ridurre ulteriormente l’erosione dei diritti dei cittadini europei”.
Anpam, Conarmi e Assoarmieri: rimangono le criticità
Anpam, Conarmi e Assoarmieri prendono atto delle migliorie al testo apportate da Consiglio e Parlamento europeo rispetto alla proposta iniziale della Commissione Juncker. Ma nel testo, sottolineano le associazioni di categoria della filiera, continuano a permanere chiare criticità.
È corretta la volontà di uniformare a livello comunitario le regole sulla disattivazione delle armi e i criteri di costruzione delle armi a salve. Le tre associazioni ritengono però inappropriata “la volontà di invadere la competenza esclusiva dei Paesi membri su questioni rilevanti”. Si parla a della determinazione dei requisiti psicofisici per il rilascio del porto d’armi. E poi anche dei criteri per la custodia domestica delle armi o dell’informatizzazione dei registri degli armieri.
Anpam, Conarmi e Assoarmieri non condividono inoltre l’imposizione di prescrizioni aggiuntive in relazione alla marcatura delle armi. La misura non avrà rilevanti effetti positivi sulla tracciabilità, si sostiene, ma “penalizzerà sensibilmente gli operatori europei, a tutto vantaggio dei competitor esteri”. Piovono critiche anche sulla regolamentazione delle armi antiche e sull’inclusione di alcune tipologie di armi civili nelle categorie proibite.
Anpam, Assoarmieri e Conarmi ritengono che “affrontare tematiche così delicate senza i necessari approfondimenti e consensi restringerà i diritti di cittadini e imprese senza che a tali sacrifici corrisponda un apprezzabile e proporzionato incremento della sicurezza”.
Le reazioni della politica: spaccatura in Forza Italia
E la politica si divide. Anche all’interno dello stesso partito. Contrarissimo al provvedimento Stefano Maullu, europarlamentare di Forza Italia, secondo il quale la Direttiva “è l’opposto di tutto quanto sostenuto dal centrodestra negli ultimi vent’anni in tema di armi, diritti individuali e sicurezza delle persone”. Maullu considera le restrizioni “punitive per i legittimi detentori e assolutamente ininfluenti”. Il deputato del Partito Popolare Europeo sottolinea ancora una volta come “i criminali non vengano coinvolti” dalla norma, mentre i legali detentori saranno danneggiati.
Opposta la posizione di Lara Comi, nota peraltro per molte battaglie al fianco dei cacciatori. La vicepresidente PPE all’Europarlamento parla di “un risultato significativo per tutti gli europei in termini di sicurezza”. La Comi ritiene il provvedimento approvato dall’IMCO “il frutto di un compromesso equilibrato”. E rassicura cacciatori e tiratori sportivi. I primi potranno detenere caricatori fino a dieci colpi, i secondi continueranno a partecipare alle competizioni sportive “a condizione che l’attività venga attivamente praticata”. La Comi promette che “si procederà ad aggiornare le regole che disciplinano la Carta europea delle armi da fuoco”. Per poter coprire tutte le armi detenute dai tiratori, comprese quelle che rientrano nella Categoria A.
E la strada verso l’approvazione definitiva in seduta plenaria è ormai segnata. Poi, dopo la ratifica del Consiglio, gli Stati membri avranno a disposizione 15 mesi per recepire le nuove norme nella loro legislazione. Salvo ricorsi, verrebbe da pensare.