È vero che a Deborah Ballesio, uccisa dall’ex marito, non fu consentito di ottenere il porto d’armi per difesa? E che cosa vuole fare il governo per evitare che casi di questo tipo si ripetano? Massimo Candura (Lega) ha presentato un’interrogazione al ministero dell’Interno.
Il senatore leghista Massimo Candura vuol sapere se è vero che a Deborah Ballesio, uccisa dall’ex marito a metà luglio, non fu consentito di ottenere il porto d’armi per difesa. E desidera capire come intenda muoversi il ministero dell’Interno per concedere la licenza a chi si trova “in reale stato di pericolo”. Si chiude quindi con una doppia domanda l’interrogazione rivolta a Matteo Salvini, capo del Viminale, dal collega di partito.
Nell’interrogazione, catalogata col numero 4-01987, Candura afferma che, “secondo quanto riferito dagli organi di stampa”, Deborah Ballesio non aveva ottenuto il porto d’armi per difesa per mancanza di requisiti. Era allora riuscita a conseguire il porto d’armi sportivo e aveva preso a frequentare il poligono. Ma la sera dell’omicidio non aveva con sé le armi, che era “autorizzata a portare solo nel tragitto da casa al poligono, senza munizioni”.