La Cassazione s’esprime sulla diligente custodia di armi antiche e sulle sanzioni in caso di violazione.
Se non adeguata, la custodia di armi antiche non comporta le medesime conseguenze penali dell’incauta custodia di armi comuni; è infatti una disciplina apposita a regolarne detenzione e possesso. Lo chiarisce la prima sezione penale della Cassazione (sentenza 43391/2022) accogliendo il ricorso di un collezionista di Cesena che le teneva «appese a una parete di casa e appoggiate su una panca, accessibili anche alla coniuge convivente e a ogni ospite dell’abitazione».
È vero che, quando concede la licenza per detenerle, per la custodia delle armi antiche lo Stato impone prescrizioni analoghe a quelle della custodia delle armi comuni; è diversa però la sanzione per le violazioni, rispettivamente la contravvenzione prevista dall’articolo 697 del codice penale e il delitto definito dal secondo articolo della legge 110/1975. D’altra parte sono differenti le sanzioni anche per la mancata denuncia di armi antiche o di armi comuni da sparo.
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