La prima sezione penale della Cassazione chiarisce quale sia l’effettiva custodia delle armi in caso di detenzione in un cassetto.
Una chiave può fare la differenza quando si parla di custodia delle armi, cauta o meno. Lo si evince dalla sentenza 28826 della Cassazione che ha respinto il ricorso di un cittadino calabrese contro il sequestro della pistola.
L’uomo deteneva l’arma “con caricatore inserito all’interno di un cassetto non chiuso a chiave”. Ebbene, secondo la prima sezione penale della Cassazione non si tratta “di una custodia effettiva”. Anche se detenuta in un luogo riservato e in un immobile allarmato, l’arma “era accessibile”. Diverso sarebbe stato se l’uomo avesse “assicurato l’arma con la chiusura a chiave del cassetto, dispositivo di sicurezza che costituisce accessorio comune nella tipologia di mobile utilizzato”.