Confisca delle armi: è il senso della pronuncia della Cassazione che ha annullato la sentenza del Tribunale di Sondrio. Il cittadino coinvolto era accusato di non aver denunciato il trasferimento delle armi da un domicilio all’altro.
Si può essere assolti – di fatto è questo un annullamento senza rinvio – per la lieve entità del fatto e vedersi comunque sequestrare le carabine. Perché “la misura di sicurezza patrimoniale della confisca è imposta per tutti i reati concernenti le armi ed è obbligatoria anche in caso di archiviazione, ove non venga ritenuta l‘insussistenza del fatto“.
Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza 31683 emessa a seguito dell’udienza del 5 giugno 2017: le motivazioni sono state rilasciate da pochi giorni. E così un cittadino di Valmalenco, che aveva presentato appello assieme al procuratore contro la sentenza del Tribunale di Sondrio, si è visto confiscare le due carabine e le quattro (!) munizioni che aveva trasferito di qualche centinaio di metri da un domicilio all’altro senza darne adeguata comunicazione alle autorità. La Cassazione ha riconosciuto la particolare tenuità del fatto, caratterizzato da “minimo disvalore sociale“, “privo di effetti dannosi, per nulla pericoloso” e caratterizzato semplicemente da negligente disattenzione. Ma la non punibilità non esclude la confisca delle armi.