Uno studio pubblicato da The Indipendent analizza il legame tra diffusione delle armi e fatti di sangue.
Gli Stati Uniti dominano la classifica delle armi detenute ogni cento persone, ma dietro allo Yemen e praticamente alla pari con Arabia Saudita e Iraq si collocano Svizzera, Finlandia, Serbia, Cipro, Svezia e Norvegia. E le statistiche mostrano ciò che il pubblico degli appassionati continua a sostenere. Non c’è un legame di proporzionalità diretta tra diffusione delle armi e omicidi. È il senso di uno studio pubblicato da The Indipendent che si è basato su un’analisi del Washington Post. L’Italia si colloca al cinquantacinquesimo posto, con poco meno di 12 armi ogni 100 abitanti. I dati raccontano come gli omicidi e la diffusione delle armi da fuoco seguano strade differenti. In Finlandia, per dirne una, le armi sono 2.400.000, ossia 45,3 ogni 100 persone. E ogni 100.000 persone si verificano 0,45 omicidi con armi da fuoco. Al contrario in Uruguay la quota di armi per 100 individui è pari a 31,8, ma ogni 100.000 persone si verificano quasi 3 omicidi con armi da fuoco.