A fianco di alcuni indubbi successi per il comparto armiero, permangono delle perplessità sul recepimento della normativa europea. Ecco la posizione del Comitato Direttiva 477 sulla nuova Direttiva armi: l’associazione parla di “vittoria mutilata”.
È “una vittoria mutilata dell’associazionismo armigero”: è questo il commento del Comitato Direttiva 477 sulla nuova Direttiva armi. CD-477 constata che il proprio impegno, insieme a quello del comparto armiero, ha ottenuto “numerosi miglioramenti” per i detentori legali di armi. Nondimeno, rimangono alcune criticità che il Comitato auspica essere corrette nei prossimi 24 mesi.
Tra i successi, il Comitato Direttiva 477 annovera innanzitutto l’aumento del numero di armi sportive detenibili, che salgono da 6 a 12, e dei colpi dei caricatori non soggetti a denuncia. Valutazione positiva anche sulla nuova definizione di “tiratore sportivo”. Ok il tentativo di razionalizzare l’articolo 43 del Tulps su concessione e revoca del porto d’armi in caso di riabilitazione dopo condanna penale. Particolare fierezza viene espressa per il “ripristino della possibilità per gli ufficiali medici di rilasciare le certificazioni sanitarie per porto d’armi, nulla osta e semplice detenzione”. Il Comitato Direttiva 477 considera inoltre positivo anche l’aggiornamento delle modalità di denuncia di detenzione armi, possibile ora via PEC a tutti gli uffici di pubblica sicurezza.
Rimangono però alcune perplessità, innanzitutto sulle limitazioni all’acquisto di munizioni. Poi “sulla sostanziale retroattività amministrativa e penale della norma che limita il possesso delle armi di categorie A6, A7 e A8”. Secondo il Comitato Direttiva 477 si tratta di un aspetto “gravissimo e in sentore di illegittimità costituzionale”.
L’associazione considera poi incomprensibile l’eliminazione del nulla osta del prefetto per acquisto di armi per corrispondenza. È infine “stravagante” il limite dei 62 colpi sparabili dai collezionisti in ogni sessione di tiro.