L’incidente mortale sul set di Rust ha portato a un’accusa di omicidio colposo nei confronti di Alec Baldwin: il processo prende il via.
La vigilia ha portato con sé una vittoria della difesa, si vedrà poi quanto grande: nel corso del processo in cui Alec Baldwin è imputato per omicidio colposo a causa dell’incidente mortale sul set di Rust (morì Halyna Hutchins, direttrice della fotografia) la giuria non dovrà considerarlo anche come produttore, ma soltanto come attore che impugnava una pistola perché lo prevedevano il ruolo e la sceneggiatura. Lo racconta la Cnn alla vigilia della selezione della giuria; si prevede che il processo durerà un paio di settimane.
La giudice Mary Marlow Sommer ha detto di faticare a comprendere la posizione dell’accusa sulla responsabilità di Baldwin come produttore: il pubblico ministero sosteneva che non rispettando le linee guida sulla sicurezza avrebbe consentito a sé stesso di compiere un’azione sbagliata nel momento in cui ricopriva il ruolo d’attore; ma non era l’unico produttore del film, né l’unico responsabile delle decisioni sul set.
Ma altre decisioni preliminari non sono state così favorevoli. La giuria potrà infatti prendere visione dei filmati che ritraggono Baldwin mentre maneggiava le armi sul set: secondo l’accusa lo faceva in modo improprio, scherzando mentre impugnava un revolver e posizionando l’indice sul grilletto anche quando non era necessario.
Il tribunale si è già espresso sulla sorte di una dei protagonisti: ad aprile Hannah Gutierrez Reed, l’addetta alle armi sul set di Rust, ha ricevuto una condanna a diciotto mesi di detenzione.
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