Esplode il numero di americani che nel 2020 hanno deciso di acquistare un’arma per la prima volta.
Nei primi sette mesi del 2020 circa cinque milioni di americani si sono risolti ad acquistare un’arma per la prima volta. Lo rivela Nssf, la Confindustria americana del settore, che ha messo insieme i report sui background check, i dati diffusi dall’Fbi e le risposte dei commercianti interpellati. Il 40% del fatturato totale è dovuto ai neofiti. I neopossessori di armi sono per il 58% afroamericani e per il 40% donne; chiaramente la somma non fa 98%, le donne afroamericane sono calcolate in entrambe le statistiche. «È un autentico sisma per l’industria del settore, perché trasforma a fondo la comunità di possessori di armi» commenta Lawrence G. Kean, vicepresidente di Nssf. «Questi cinque milioni di persone erano finora agnostici sul possesso di armi». Quanto accaduto negli ultimi mesi «ha rapidamente cambiato il loro modo di approcciarsi alla questione». È chiaro il riferimento alla tenaglia tra pandemia e disordini nelle città accompagnati dallo slogan “defund the police”: evidentemente in tanti hanno pensato che fosse più sicuro difendersi da sé.
Solo le carabine tradizionali, che però insieme a revolver e avancarica si prendono una nicchia del mercato, sono vendute prevalentemente per altri fini (caccia 46,1%, difesa 30,3%). Per il resto gli americani vogliono possedere pistole (80,3%), fucili (74,2%) e carabine sportive (67,2%) per un motivo preciso: aumentare la sicurezza personale. E poi non bisogna sottovalutare l’impatto delle elezioni: tradizionalmente il mercato delle armi cresce via via che ci si avvicina alle presidenziali, specie se si teme che possa vincere chi si fa portatore di un approccio restrittivo.
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