Per sconfiggere il terrorismo servono più prevenzione e controllo, non «una direttiva sciagurata che toglie le armi agli onesti e a chi vuole difendersi».
«La retorica inconsistente che si scaglia ripetutamente contro le armi, senza alcun motivo apparente», è un ostacolo nel percorso verso «una definitiva sconfitta del terrorismo». Parola di Stefano Maullu, eurodeputato di Forza Italia, che sottolinea come «la triste ricorrenza dell‘attentato ai giornalisti di Charlie Hebdo rappresenti anche una preziosa occasione per tracciare un bilancio sulla lotta al terrorismo, sull’impegno dell’Europa e delle singole nazioni nel contrasto a ogni forma di odio e di estremismo». Non ha senso, torna a sostenere Maullu, pensare di contrastare il terrorismo «soltanto attraverso una riduzione delle armi in circolazione».
Anche perché gli attacchi degli ultimi tre anni «si sono compiuti prevalentemente con armi non convenzionali, con furgoni, automobili o altre vetture, per cui criminalizzare le armi da fuoco non ha alcun senso». Maull considera «fallimentare» il bilancio: il terrorismo si potrà sconfiggere soltanto «con più prevenzione e con più controlli, non certamente con una direttiva sciagurata che toglie le armi agli onesti e a chi vuole difendersi».