Il testo base di riforma della legittima difesa approda in aula senza modifiche.
La Commissione Giustizia della Camera ha licenziato senza emendamenti il testo base di riforma della legittima difesa. Si va dunque in aula senza modifiche. Ma anche dall’interno della maggioranza si levano le voci critiche. E arrivano le promesse di nuovi emendamenti. A partire da Alternativa Popolare, il partito di Alfano. Secondo Nino Marotta, capogruppo di Ap in Commissione, il testo proposto è «assolutamente insufficiente». E richiede una riunione di maggioranza con il coinvolgimento del governo. Anche Maurizio Lupi, capogruppo alla Camera, richiede l’intervento del governo Gentiloni. «Che cosa intende fare il governo perché l’onere della prova sia invertito?», chiede l’ex ministro. Come si fa a evitare che il tribunale chieda ai cittadini «un risarcimento nei confronti di chi è venuto a rubar loro in casa?».
Se Ap vota con le destre, i numeri corrono sul filo. Diventa dunque fondamentale la posizione del Movimento 5 Stelle. La discussione del provvedimento, calendarizzata per il 19 aprile, con tutta probabilità slitterà all’inizio di maggio. Prima i deputati devono esprimersi sul biotestamento e sul Documento di economia e finanza. E poi si passa al Senato. Quasi ingovernabile da inizio legislatura. E ancora più dilaniato adesso che la maggioranza sta mettendo in evidenza tutte le proprie crepe. Le opposizioni, Lega in testa, riusciranno a incunearsi e a portare il provvedimento su un binario diverso? O si tratterà di una tempesta in un bicchier d’acqua?