Cacciatore trentino vince ricorso al Tar: non ha senso considerare il furto di due litri di benzina nel 1979 come motivo ostativo per il rinnovo del porto d’armi.
No, il furto di due litri di benzina nel 1979, quando il cacciatore trentino era poco più che maggiorenne, è troppo poco per perdere il porto d’armi. Ma per stabilirlo c’è voluta una sentenza del Tar che ha annullato il provvedimento della questura lasciandole peraltro la facoltà di pronunciarsi di nuovo sulla questione alla luce dei nuovi eventi. Lo scorso febbraio l’Interno aveva infatti negato al cacciatore il rinnovo del porto d’armi facendo riferimento a una condanna di quasi quarant’anni fa. Ma la particolare tenuità del fatto, che se fosse stato commesso adesso avrebbe potuto portare alla conversione dei 20 giorni di reclusione con una pena pecuniaria, e l’epoca remota della condanna fanno deporre a favore di una piena affidabilità attuale del cacciatore, o comunque non fanno propendere per una valutazione d’inaffidabilità.