Tra tante storie tristi che affollano i nostri quotidiani, siti e social, eccone una a lieto fine, che un po’ ci inorgoglisce. Riguarda Beretta, il principale produttore di armi italiano.
Ieri mattina è comparso sulla pagina aziendale, a nome del presidente Franco Gussalli Beretta, quest’annuncio: “Stiamo aiutando con le nostre stampanti 3 D a produrre valvole per maschere respiratorie d’emergenza per l’ospedale civile di Gardone Valtrompia – quelle disegnate da Doctor #RenatoFavero e ISINNOVA per curare i pazienti colpiti da # COVID19 (vedi https://www.isinnova.it/easy-covid19/). Abbiamo già prodotto un primo lotto, ma ora abbiamo finito la polvere necessaria per produrre altri e il nuovo ordine non arriverà fino a venerdì. Se qualcuno ha la polvere 3 D Systems Corporation #DuraformHST disponibile, vi preghiamo di contattarci scrivendo a vincenzo.maffi@beretta.com. Grazie!“.
Sono trascorse alcune ore, in molti hanno condiviso la richiesta, e poi nel tardo pomeriggio, l’annuncio: “Beretta riferisce che, dopo l’appello urgente, ha trovato 150 kg di polvere necessari per ripartire la produzione di 500 valvole presso la Zare di Reggio Emilia. Inoltre, altre 15 aziende del settore della stampa 3 D, che avevano contatti con la Beretta Arms Factory, sono andate a lavorare per produrre le valvole per le maschere respiratorie d’emergenza da applicare alle maschere decathlon grazie ad un’idea del ex capo dell’ospedale Gardone Val Trompia, dottor Renato Favero. Beretta ha già stampato un primo lotto di valvole che poi ha consegnato all’ospedale gardonese. Ancora un altro atto di amore e generosità nei confronti della guarnigione locale in piena emergenza coronavirus“.
Non aggiungiamo altro perché sarebbe inutilmente retorico, ma in questi momenti bui ogni raggio di luce è un motivo per continuare a sperare che ne usciremo presto.