Beretta A 400 Xcel Multitarget cal. 12. Super tecnologico!

Beretta A 400 Xcel
Date le dimensioni non propriamente minute, quasi certamente non andrete con questo fucile a caccia di galli forcelli in alta montagna o a beccacce nel bosco; ma se la vostra strada porta ad un campo da tiro… buon divertimento!

Abbiamo provato un semiautomatico da tiro estremamente tecnologico e performante realizzato da Beretta, l’A 400 Xcel Multitarget. Vediamo insieme com’è andata

a-400-xcel-multitarget
Il Beretta A 400 Xcel Multitarget così si palesa agli occhi dell’acquirente; un bel “fucilone” massiccio dotato di infiniti accessori

Il semiautomatico da tiro più tecnologico che Beretta abbia mai costruito”; così esordisce la dirigenza Beretta mentre mi illustra le qualità del semiautomatico che sembra sonnecchiare sul tavolo di fronte a me. Ho quasi imbarazzo ad impugnarlo (quasi, perché nel corso del pomeriggio l’ho messo alla frusta secondo prassi consolidata, n.d.a.), in quanto questo poderoso fucile è veramente… grosso! Tutto sembra grande, anche se poi basta imbracciarlo per rendersi conto che – come gli altri semiautomatici della serie Xcel – è un fucile piuttosto “facile”.

Primo contatto

Beretta A 400 Xcel
Date le dimensioni non propriamente minute, quasi certamente non andrete con questo fucile a caccia di galli forcelli in alta montagna o a beccacce nel bosco; ma se la vostra strada porta ad un campo da tiro… buon divertimento!
Beretta A 400 xcel Multitarget
La regolazione del nasello avviene in modo semplice, svitando le brugole con l’apposita chiave in dotazione

Come appena detto, il Multitarget (già il nome è tutto un programma) appare imponente; sarà per merito della bindella, sarà per il calcio regolabile, sarà per la carcassa o per i comandi, fatto sta che non appare certo come un fucile con cui andare ad insidiare beccacce nel folto di un bosco. D’altro canto l’aspetto tradisce altresì quelle che sono le peculiarità di un fucile destinato alle pedane, siano esse del Compak – o Sporting che dir si voglia – o del Trap. Partiamo dalla calciatura: notiamo subito un legno di noce dalla bella pasta e venature correttamente orientate (grado 2,5 ad olio lucido con finitura Bts – la miglior classe di legno sinora comparsa su un semiautomatico della serie A 400), munito del sistema di regolazione Beretta B-Fast. Agendo sulle due viti (allentandole), si può agevolmente regolare il nasello in altezza e derivazione (piega). Le torrette in acciaio dispongono di rondelle colorate in bianco e nero (alternate), che evidenziano anche alla prima occhiata la simmetria o meno della regolazione e favoriscono il conteggio. Le torrette sono dotate di Memory System. La piega base è settata in 41/41/64 mm. Il calciolo è l’eccellente Micro Core da 18 mm, che assicura fucilate serene (per la spalla) al campo di tiro. Mi ripeto, ma il funzionamento del tecnopolimero a celle aperte è veramente egregio. Chi lo desidera, può scegliere il Multitarget anche con il Kick Off (l’arma in prova ne era dotata), dispositivo brevettato di riduzione del rinculo, prevedendo un aggravio di spesa di circa 100 euro. Ma, onestamente, non se ne sente la necessità.

Beretta A 400 Xcel Multitarget
La carcassa è quella ampiamente conosciuta degli altri semiautomatici della linea A 400, ma la finitura ad alto contenuto di fosforo e la sapiente alternanza di parti tirate lucide e spazzolate creano un effetto ancor più gradevole

Lo zigrino, eseguito a laser su impugnatura a pistola (con bugna anatomica) e astina, è lo stesso già visto sugli altri modelli della serie. L’erronea impressione di “debolezza dello zigrino”, in particolare delle cuspidi, viene poi completamente fugata dall’utilizzo pratico sul campo. Anzi, diversi anni di utilizzo di un semiauto della serie A 400 hanno completamente ribaltato questa impressione. Proseguendo con l’esame esterno, salta subito all’occhio la presenza dei comandi maggiorati; il pulsante di sgancio dell’otturatore e il manettino di armamento sono over-size, in polimero, per un più comodo azionamento. In pratica sono gli stessi – apprezzatissimi dai tiratori – che equipaggiano il Beretta 1301 Comp. Il Multitarget teoricamente non è destinato al tiro dinamico ma, anche in assenza di una reale necessità di azionare i comandi in velocità, tale soluzione si apprezza.

Colgo l’occasione – una volta di più – per ricordare come i fucili semiautomatici debbano essere oggetto di una particolare attenzione sulle pedane: troppe volte mi è capitato di vedere fucili con i carrelli chiusi e spesso mi è capitato di far sobbalzare il mio sfortunato interlocutore quando gli ho detto con fare preoccupato: “guardi che deve stare attento, perché ha il fucile carico!”. Di fronte agli sguardi stupiti, in genere le persone aprono il carrello e proprio in quel momento di solito esclamo: “adesso lo vedo che è scarico… prima non si vedeva!”.

Bindella in Ergal regolabile

Beretta-A-400-Xcel
Sulla parte superiore del castello (sopra la finestra di espulsione), notiamo la piastrina (sostituibile) in Ergal, situata sotto la rampa di partenza della bindella

Al di là delle battute, ricordiamo sempre la sicurezza, fattore principale per fare della nostra sana passione una gioia e non una fonte di preoccupazione. Dopo aver rimarcato questa mia personale (ma mica poi tanto) divagazione, notiamo la bella carcassa bianca in Ergal del Multitarget: appare brillante, a causa della finitura in nickel ad alto contenuto di fosforo. Bella, grazie anche alla spazzolatura eseguita a mano con cui è tirata lucida parte della bascula (non è sabbiata nella parte superiore e inferiore); le scritte identificative dell’arma sono eseguite con vernice bi-componente blu, molto gradevole (ricorda quella del Dt 11). Sul lato destro sono riportati il nome del modello e il simbolo aziendale Beretta, mentre a sinistra soltanto la denominazione completa del fucile.

Beretta A 400 Xcel Multitarget
Molto belle le scritte di colore blu che spiccano sulla carcassa chiara; ricordano quelle del DT 11. Il ponticello è rimasto immutato sul Multitarget, così come il grilletto ed il pulsante della sicura

In compenso, sul lato sinistro, troviamo il classico pulsante (brunito) del cut-off, in posizione che non desta sorprese agli utenti Beretta. Sempre presenti, in quanto identificativi della serie A 400, i “graffi extra terreni” sulla carcassa. Il lato ventrale evidenzia un elevatore in acciaio, fessurato. Nel complesso, direi che la finitura di questo colore rende giustizia ad un fucile che si deve far notare e che è costruito per farsi notare. La parte superiore del castello presenta le consuete fresature per l’attacco di ottiche e/o accessori, ma la seconda coppia di fresature (quelle più vicine alla canna) sono “occupate” da uno spessore (piastrina), anch’esso in Ergal 55. Questo spessore sta sotto la rampa della bindella ed è eventualmente sostituibile, previa allentamento delle due viti di fermo. A proposito della bindella: è da 10×8 mm, rabescata antiriflesso, che termina con un mirino bradley bianco (è presente anche un mirino intermedio di collimazione). La bindella, alta 15 mm, risulta regolabile in volata tramite una pratica rotellina. Girando quest’ultima (circa 4 mm di escursione ad opera di click da circa 0,15 mm l’uno) possiamo variare il punto di impatto della rosata, passando da un classico 50/50 sino ad un 100/0. Per poter procedere alla regolazione micrometrica della bindella, è necessario dapprima sbloccare un nottolino (situato nei pressi dell’inizio rampa della bindella stessa) con l’apposita chiave in dotazione; il secondo nottolino (situato nei pressi della volata) serve soltanto per “fissare” la regolazione ottenuta, impedendo rotazioni ulteriori e accidentali della rotella, che potrebbero starare la posizione prescelta. La regolazione della bindella in Ergal è più facile a farsi che a dirsi. Con questa soluzione, ogni tiratore (in abbinamento alle numerose altre regolazioni) può trovare la posizione di tiro ideale, mantenendo la testa in posizione più alta e con un miglior campo visivo. Provare per credere. Il gruppo di scatto è in tecnopolimero, con il pulsante della sicura in posizione classica per Beretta (dietro il ponticello), con indicatore rosso di arma pronta allo sparo. Non manca, ovviamente, il logo Xplor sul ponticello. Il grilletto è con finitura Nistan, albergato nel ponticello già visto ed apprezzato.

Beretta A 400 Xcel Multitarget
L’impugnatura a pistola è ampia e comoda: nonostante l’aspetto, l’A 400 Xcel Multitarget è un fucile facilmente dominabile

La meccanica

Un semiautomatico della serie A 400 Xplor, basterebbe dire; ma – per non essere troppo semplicistici – ricordiamo le principali caratteristiche. Cinematismo a recupero di gas, a garanzia di un funzionamento sicuro ed affidabile nel tempo. Beretta ha perfezionato il suo meccanismo tramite l’adozione del BLink, con una meccanica autoregolante e autopulente che svolge molto bene il compito assegnatole: sparare a lungo e correttamente, virtù importante in un fucile da tiro. Il pistone è dotato di una fascetta elastica raschiante per assicurare la pulizia durante lo scorrimento all’interno del cilindro. Il Multitarget oggetto della prova disponeva di una canna da 76 cm (disponibile anche da 71 o  da 81 cm) di lunghezza (cameratura magnum da 76 mm), che si avvale di tutte quelle peculiarità già discusse sulle pagine delle nostre riviste, vale a dire acciaio Beretta (una combinazione di nichel-cromo-molibdeno), tecnologia Steelium (foratura profonda, rotomartellatura a freddo secondo tradizione Beretta, distensione sotto vuoto in un’apposita camera).

Beretta A 400 Xcel Multitarget n
Il conosciuto (ed apprezzato) sistema di presa gas della serie A 400; il pistone è dotato di una fascetta elastica con dentini, per una migliore pulizia del cilindro dai residui carboniosi

La canna è denominata Optima Bore HP (High Performances), forata a 18.6 mm e dotata di coni di raccordo allungati e strozzatori dedicati Optima Chokes HP Extended. Ovviamente è bancata con il giglio (prova forzata a 1320 Bar con munizioni di acciaio) per poter sparare munizioni alternative al piombo, situazione che si verifica sempre più spesso anche sulle pedane dei campi da tiro.

Beretta A 400 Xcel Multitarget
Sia il manettino di armamento, sia il pulsante di sgancio dell’otturatore, hanno dimensioni over-size; consentono un utilizzo rapido e sicuro dei due comandi

L’otturatore è munito di testina rotante con alette che si impegnano sul prolungamento di canna; quest’ultimo è munito anche di un anello di battuta, per migliorare l’accoppiamento con la carcassa in un connubio duraturo nel tempo, senza “giochi”.

La dotazione

Il fucile viene consegnato nella sua valigetta di materiale plastico (idonea al trasporto aereo), insieme alla classica e completa dotazione: flacone di olio Beretta, magliette porta cinghia, chiave per gli strozzatori, chiavi per la regolazione del calcio e della bindella, tre strozzatori Optima Chokes HP Extended (quelli con la fascetta esterna identificativa colorata da quattro, tre e due stelle) di cui due adatti per l’impiego con pallini di acciaio, piastrine per la deviazione della piega e del vantaggio del calcio, certificato di garanzia (estendibile  a tre anni), libretto di uso e manutenzione.

Beretta A 400 Xcel Multitarget
L’autore durante una delle (poche) pause delle sessioni di tiro svoltesi con diversi fucili Beretta

La prova sul campo

Beretta A 400 Xcel Multitarget
Non poteva mancare un’istantanea anche per Aldo Lovazzani, grande amico dell’autore e prezioso maèstro di tiro in pedana

Grazie alla solita disponibilità del caro amico Aldo Lovazzani (assistente area tiro in Beretta) e dei proprietari del campo da tiro “Il Bettolino” (Trenzano, Bs), abbiamo spremuto l’A 400 Xplor Multitarget. Protagonista il Percorso di caccia che è stato “maltrattato” dal sottoscritto e da Aldo con il Multitarget e con altri fucili Beretta (dei quali relazioneremo a breve). Vi basti sapere che abbiamo sparato a più di 700 piattelli, in un crescendo wagneriano di intensità. Il Multitarget è un fucile facile facile, quasi… disarmante! I piattelli vengono letteralmente disintegrati dalla fucilata, ovviamente quando li prendiamo. Potentissima l’espulsione, al punto che mi sono fermato a guardare con la coda dell’occhio se fosse una mia impressione o un dato reale: tutto vero, i bossoli vengono letteralmente schizzati via (anche quelli da 24 grammi) dalla finestra di espulsione. Ah, a proposito: non abbiamo fatto nessun rodaggio e abbiamo cominciato a sparare da subito le 24 grammi, senza problema alcuno di riarmo dell’arma. Il fucile, superato il primo momento di smarrimento di fronte alle dimensioni complessive, è proprio “easy”: una regolazione alla bindella, una regolazione al calcio (chi vuole aggiunge anche il bilanciamento) e giù a sparare. Non si muove, complice anche il peso non indifferente (sopra i 3,5 kg, ma tutto sommato inferiore a quello che si potrebbe pensare viste le quote dimensionali dell’arma), la canna non “sbacchetta” e rende facile la ripetizione del colpo. Con le cartucce che abbiamo sparato, il Kick Off non è entrato in funzione. I comandi sono comodi da raggiungere e da azionare. Insomma, non ci metterete molto a trovare un feeling con il Multitarget.

Tiriamo le somme

Non sappiamo, al momento di scrivere il presente pezzo, se il pubblico italiano seguirà l’esempio di quello statunitense (propenso ad utilizzare questa tipologia di arma); da noi è radicato il concetto del sovrapposto e la stessa Beretta dispone di formidabili alternative per il tiro a volo, per tutti i gusti e per tutte le tasche. Pur tuttavia, la scelta di un semiautomatico quale il Multitarget consente un elevato grado di soddisfazione nell’utente finale, associato ad una consuetudine d’uso in ambito venatorio che si palesa anche sulle pedane. E anche l’ego, con un “fucilone” del genere, è… soddisfatto!

Articolo e foto a cura di Simone Bertini

Beretta A 400 Xcel Multitarget cal. 12

Produttore: Beretta s.p.a., www.beretta.com

Modello: A 400 Xcel Multitarget

Calibro: 12
Camera di cartuccia: 76 mm (3”)
Funzionamento: semi-automatico con sistema a presa di gas Beretta BLink
Sistema di chiusura: otturatore a testina rotante con alette rinforzate
Carcassa: scatola di culatta in lega di alluminio
Finitura/incisione: carcassa bianca nichelata ad alto contenuto di fosforo con finiture sabbiate e lucide tirate a mano; incisione tecnica con graffi; logo e scritte con vernice blu
Canna: Optima Bore HP con tecnologia Steelium: acciaio trilegato Beretta, foratura profonda, martellatura a freddo, distensione della canna sottovuoto, internamente cromata
Lunghezza canna: 71-76 cm (esemplare in prova) o 81 cm
Strozzatori: Optima Choke HP (High Performance) Extended (3 in dotazione)
Bindella: da 10 mm, regolabile con sistema B-Fast
Grilletto: finitura Nistan
Sottoguardia: in tecnopolimero con logo Xplor
Sistemi di sicura: tramite pulsante reversibile sul guardamano, nuova ergonomia per un grip maggiore
Mirino: a perla di colore bianco, con mirino di collimazione intermedio
Serbatoio: limitato a due cartucce
Calciatura: noce europeo di grado 2,5 con finitura BTS ad olio lucido. Calcio a pistola con piega modificabile con piastrine, astina con inserto in tecnopolimero. Zigrino con logo Beretta. Calciolo Beretta Micro Core da 18 mm. Calcio regolabile in altezza e deviazione con sistema B-Fast. Kick Off disponibile in opzione
Peso (appross.): 3,6 kg circa