Sul numero di maggio di Armi Magazine (in edicola il 18 aprile) un test approfondito del primo calibro 28 magnum apparso sul mercato europeo. E’ Benelli che lo propone.
Il Benelli Ethos 28 magnum rappresenta una vera novità nel panorama mondiale.
Se ne sentiva la necessità? In prima battuta potremmo rispondere di no, dal momento che i progressi fatti registrare dal calibro 28 “normale” in questi ultimi anni sono stati enormi.
Partendo dalla (vecchia) concezione di armi destinate al capanno, siamo arrivati a concepire fucili in grado di non sfigurare sulle pedane di un impianto di tiro a volo.
Questo parallelamente a un’offerta quanto mai variegata fra tipologie diverse di fucili, finiture e dotazioni.
Per non parlare poi delle munizioni. Ci siamo spinti dai canonici 17-18 grammi sino alla fantascientifica cifra di 30 grammi.
Se tutto questo stava nel classico bossolo da 70 mm, che bisogno c’era di creare un nuovo calibro, un 28 magnum con bossolo di 76 mm?
Fatte salve queste considerazioni, vogliamo portarne un altro paio all’attenzione dei lettori.
Benelli Ethos 28 magnum: il progresso è inarrestabile
In primis la constatazione che il progresso è inarrestabile. Un nuovo calibro è realmente un’innovazione e apre la strada a molteplici soluzioni future.
Nella storia si ricordano soltanto quelli che hanno aperto la via, i cosìddetti “capostipiti”.
E Benelli, con una tecnologia e un know-how nel campo dei semiautomatici all’avanguardia mondiale, non poteva che incarnare il capostipite per eccellenza.
Nuovi orizzonti prestazionali per i cacciatori
Il nuovo calibro 28 magnum spalanca, inoltre, nuovi orizzonti prestazionali al cacciatore.
Un calibro piccolo è più impegnativo allo sparo rispetto a un classico calibro 12, ma non più “sportivo”. Sarà più gratificante per il cacciatore che mette a segno la fucilata, ma difficilmente si potrà classificare più sportivo.
Un cacciatore che spara con i calibri minori trova però una soddisfazione nel compiere tale azione, esaltando le sue capacità.
Se a ciò aggiungiamo poi un comfort accresciuto e un range di utilizzo ottimale, abbiamo trovato la quadratura del cerchio.
Caricamento più agevole di munizioni in acciaio
Un magnum nel calibro 28 potrà, infine, permettere un più agevole caricamento di munizioni in acciaio.
Se pensiamo che l’uso delle cartucce no toxic si sta ampiamente diffondendo, con il Benelli Ethos 28 magnum potremo tranquillamente sparare anche nelle zone dove vige il divieto di utilizzo del piombo.
Sia con cartucce toste, sia con cartucce dalle grammature meno estreme, semplicemente variando l’altezza dei contenitori.
Quindi, alla fine la mia risposta è sì, il calibro 28 magnum ha ragione di essere stato ideato, concepito e realizzato.
Tra l’altro realizzato molto bene.
Potete leggere la prova approfondita del Benelli Ethos calibro 28 magnum, testato da Simone Bertini, su Armi Magazine maggio 2017, in edicola il 18 aprile.