Il Tar del Lazio ha accolto un ricorso presentato nel 2016 contro la mancata bancatura di quattrodici pistole calibro 9×19 Glisenti.
Nell’atto con cui nel 2016 aveva respinto la richiesta di bancatura di quattordici pistole calibro 9×19 Glisenti (una Sig Sauer, una Steyr Mannlicher, una Heckler & Koch, una Ruger, una Dwm, una Smith & Wesson, una Fn Herstal, una Imi, una Mauser, una Walther, una Glock, una Cz, una Tanfoglio, una Osmi Gmbh) il Banco nazionale di prova non aveva spiegato quale fosse la base giuridica di due affermazioni, quelle secondo le quali classifica solo armi e calibri omologati e riconosciuti dalla Cip e attribuisce «rilevanza dirimente alla circostanza che il calibro sia quello “sin dall’origine”».
Pertanto il Tar del Lazio ha deciso di accogliere il ricorso proposto dalla Osmi Gmbh (sentenza 10224/2024), condannando peraltro il Banco di prova a rimborsargli le spese di lite quantificate in 2.000 euro.
Gli avvocati della Osmi Gmbh avevano segnalato che armi corte in 9×19 Glisenti («dunque con caratteristiche analoghe») risultano già classificate da Beretta e Brixia; e che in passato il Banco di prova aveva classificato numerose armi in calibri storici non riconosciuti dalla Cip, dall’inserimento nelle cui tabelle di camera di cartuccia si riteneva dunque di poter prescindere.
Il Bnp aveva replicato che accorda la classificazione soltanto ad armi in calibri omologati e riconosciuti dalla Cip, con l’eccezione per quelle originariamente costruite in calibri non più in produzione purché siano quelli originali, e non successivamente modificati.
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