In un editoriale comparso sul quotidiano cattolico, Danilo Paolini segnala i pericoli dello slogan elettorale “la difesa è sempre legittima”.
“Bisognerebbe fare davvero molta attenzione a stuzzicare gli istinti pistoleri di una parte della popolazione italiana”. Inizia così l’editoriale di Danilo Paolini comparso su L’Avvenire di venerdì 16 febbraio. L’editorialista considera pericoloso lo slogan elettorale “la difesa è sempre legittima”, ripetuto da molte forze politiche di destra: già “troppe persone considerano ormai l’aggressione fisica, a mani nude o a mano armata, un’opzione come le altre per la soluzione di problemi piccoli e grandi”. E “dare a tutte queste persone già disposte all’uso della violenza – e chissà a quante altre tra noi – una giustificazione preventiva” promette “- anzi, minaccia – di provocare conseguenze sociali gravi e difficilmente controllabili. Il pericolo è quello di soffiare per ragioni elettorali su un fuoco già alto”.
Secondo Paolini insieme alla rabbia cresce “la voglia di menare le mani. O d’impugnare un’arma”. L’editorialista mette poi in evidenza le possibili complicazioni giuridiche: “in uno Stato di diritto un’affermazione come «la difesa è sempre legittima» non ha senso, intanto perché esautora del tutto il giudice stabilito dalla legge e poi perché non tiene conto di tutte le circostanze che distinguono l’autentica tutela di sé, o di altre persone in pericolo, dal delitto”. E Paolini crea un parallelo con la situazione degli Stati Uniti, dove la facilità di acquistare armi favorisce “centinaia di episodi di illegittima offesa”.