La commissione Affari costituzionali del Senato ha tentato di coinvolgere i portatori d’interesse nella discussione sul recepimento della Direttiva Armi.
C’erano i rappresentanti di Anpam, Conarmi, Fitav e Fenaveri, ossia Federcaccia, Arcicaccia ed Enalcaccia, alle audizioni sul recepimento della Direttiva armi. La commissione Affari costituzionali del Senato, presieduta dal leghista Stefano Borghesi, sta approfondendo la questione coinvolgendo i diversi portatori d’interesse. Scarne le comunicazioni del Senato. La commissione ha semplicemente reso noto che per un’ora e un quarto si sono svolte “audizioni informali sull’atto del governo numero 23”. Le principali indiscrezioni e notizie sono giunte dalle associazioni coinvolte.
Le perplessità della Federcaccia sul recepimento della Direttiva Armi
Gian Luca Dall’Olio, presidente nazionale Federcaccia, ha espresso una «generale perplessità sull’impianto generale del decreto di recepimento». Nette le critiche sull’informativa ai familiari conviventi e sulla discrezionalità riconosciuta alle forze dell’ordine nello stabilire le modalità di custodia. Dall’Olio non ha poi nascosto i propri dubbi sul limite di colpi acquistabili riportato sulla licenza e su una regolamentazione non uniforme del rilascio dei certificati medici.
La Federcaccia ha inoltre evidenziato l’urgenza di intervenire sull’articolo 43 del Tulps, nella misura in cui vieta la concessione del porto d’armi ai pregiudicati, anche se riabilitati.
La Fidasc, che non ha partecipato fisicamente all’incontro, fa sapere di esser intervenuta “attivamente e in maniera costruttiva” nelle fasi preparatorie e di fatto condivide le perplessità espresse da Dall’Olio.