50 federazioni hanno presentato una mozione che chiedeva il ripristino di double trap, carabina libera a terra e pistola libera nel programma olimpico, ma il documento non è stato messo ai voti.
Tokyo 2020 è andata, ma forse si apre uno spiraglio per i Giochi successivi. È il dato politico più rilevante dell’assemblea straordinaria dell’Issf che si è tenuta a Monaco di Baviera nel fine settimana. 50 federazioni su 160, Fitav compresa, hanno presentato una mozione che chiedeva il mantenimento di double trap, carabina libera a terra e pistola libera nel programma olimpico. Il documento non è stato messo ai voti, ma si è stabilito che nel 2018 si tornerà a discutere della questione. E si è ribadito che non è né sarà presa in considerazione la sostituzione delle armi attualmente utilizzate con il laser.
Ma Luciano Rossi, tra i promotori dell’assemblea straordinaria, parla di «direzione sbagliata che mette da parte le discipline con le armi da fuoco». Il presidente della Federazione italiana ritiene un errore «che la pistola e la carabina a fuoco siano sostituite da altre ad aria compressa». Ma «qui potrebbe cominciare una nuova stagione, forse per le Olimpiadi del 2024 o del 2028. Una stagione più trasparente e democratica». Rossi ritiene inoltre falso «che Cio e Issf non abbiano mai preso in considerazione il laser».