Le armi sul Venerdì di Repubblica in edicola oggi escono filtrate in una luce particolare. E la polemica si è già scatenata.
Le armi sul Venerdì di Repubblica si prendono anche la copertina, nella quale spicca una vignetta di Altan. E la polemica non tarda a scoppiare. Più che sulla cover, la satira è sempre satira, sui servizi interni. A partire dall’occhiello, “Diritti al bersaglio”, e dal sommario dell’articolo di Marco Mensurati e Fabio Tonacci. Vi si legge infatti, facendo riferimento ai poligoni privati, che “chiunque può aprirne uno. Anche nel giardinetto di casa”. E vi si può sparare “anche senza licenza, magari imbracciando fucili d’assalto o potenti carabine da cecchino”. Nel reportage da Vedelago (TV) i due giornalisti fanno riferimento al popolo dei “cosiddetti bottaroli”, gli amanti “non del tiro a segno, non del tiro a volo, nemmeno della balistica o della concentrazione”. Ma “proprio delle pistole e dei fucili, del rumore che fanno i loro meccanismi, dell’odore dell’olio e della polvere da sparo, dell’illusione di pericolosa potenza che trasmettono”.
E, citando le parole di “un alto dirigente del Coni”, li dividono in tre sottocategorie: “i Rambo, i Filosofi, gli Spaventati”. Perplessità anche sul passaggio in cui l’articolo suggerisce che il porto d’armi sportivo costituisca una sorta di facilitazione al posto del porto d’armi per difesa o della licenza di detenzione.
Immancabile poi il riferimento a Matteo Salvini e all’impegno assunto col Comitato Direttiva 477 quasi un anno fa, a ridosso delle elezioni politiche. Il ministro dell’Interno “se ne infischia del rischio di spingere gli italiano lungo il declivio della corsa alle armi”. E immancabili le critiche alla riforma della legittima difesa, che secondo Mensurati e Tonacci si rivolge “a questo mondo – e alle sue ricche lobby”. Il finale dell’articolo chiarisce la posizione della testata. “Siamo i primi produttori di armi in Europa. E chissà che il prossimo Natale non diventi il regalo più dolce da trovare sotto l’albero”.
Armi sul venerdì di Repubblica: le pubblicità di Natale
negli Stati Uniti
Al legame col Natale, almeno nell’iconografia, è legato anche il seguente articolo sulle armi sul Venerdì di Repubblica. Giuseppe Mazza evidenzia come negli Stati Uniti “la pubblicità delle armi”, soprattutto a ridosso delle feste, racconti “nel profondo la storia del rapporto tra l’America e la violenza”. Definita, in modo “semplice e che più inquieta, una terribile normalità”. Che, secondo Mazza, si ammanta di “buonsenso di cui anche la destra italiana oggi si è eletta portavoce”. Eccolo, prosegue, “il vero legame tra le smanie armaiole di Matteo Salvini e l’incubo statunitense”.