Il giudice monocratico Silvia Minerva ha condannato a dieci anni di reclusione un imbianchino leccese che nascondeva nel suo garage reperti archeologici e alcune armi
Nel suo garage c’erano un fucile calibro 12 a canne mozze con matricola abrasa. E poi due canne mozzate di doppietta calibro 16, una pistola a tamburo e numerose munizioni di vario calibro. Anche un ordigno esplosivo con miccia. Ma non è stato solo questo a mettere nei guai un imbianchino trentatreenne di Lecce. Nel box dell’uomo, condannato in primo grado a dieci anni di reclusione, si trovava di tutto. Uno scooter rubato nel 2013. Più di due kg di eroina. E poi reperti archeologici: lucerne di epoca romana, un aryballos corinzio e una maschera tribale. Il museo Sigismondo Castromediano ha confermato l’autenticità dei reperti che sono stati poi esposti nelle sale, su disposizione della Sovrintendenza dei Beni Archeologici.