Aumenta il numero delle armi in Francia, insieme alle richieste di licenza e alle iscrizioni ai club di tiro
Boom delle armi in Francia. È il risultato di un’inchiesta condotta da Italia Oggi, che riporta alcuni dati sulla diffusione delle armi oltralpe.
Innanzitutto sono aumentate le richieste di iscrizione ai club di tiro. Fino a 50.000 in più negli ultimi due anni. Il doppio rispetto alla media dei mesi precedenti. Per chi non è cacciatore, e in Francia ce ne sono 1,2 milioni, è l’unico modo per detenere legalmente un’arma. Poi sono aumentate le richieste di rilascio del porto d’armi. E il Ministero dell’Interno ha diramato una circolare sembra frenare un po’. O addirittura tentare di contrastare la tendenza. “L’aumento del numero delle armi in circolazione”, si legge, “impone maggiore severità nel rilascio dei permessi”.
E poi il mare magnum di internet offre sempre un po’ il polso della situazione, per quanto approssimativo. Non può passare sotto silenzio la diffusione sempre più capillare di club e community dedicati alle armi.
Paura del terrorismo islamico e dei criminali delle banlieu
Sono due i motivi per i quali è diminuito il livello di sicurezza percepita. La criminalità delle banlieu e il terrorismo di matrice islamica, che ha ripetutamente messo in ginocchio il Paese.
Ma la legalità non ha un solo volto. La Procura antiterrorismo di Parigi ha diffuso il numero delle armi sequestrate: 6.000 tra fucili e pistole nel corso del 2016. Erano state altrettante nel 2015 e 5.000 nel 2014.
E sulla breccia ora c’è Thibault de Montbrial, ex ufficiale dei parà e avvocato parigino. Montbrial si è specializzato sulla legittima difesa e ha creato il Centre de riflexion sul la Sécurité intérieure. Il suo centro studi mobilita professionisti e cittadini sulla legittima difesa e spinge per una liberalizzazione delle armi.
Le reazioni della politica in vista della corsa all’Eliseo
Certo è che il tema potrà solcare l’opinione pubblica nella campagna per le elezioni presidenziali del 2017. E il Front National ha già preso una posizione ben decisa. L’eurodeputata lepenista Mylène Troszczynsky sta già combattendo all’Europarlamento per la liberalizzazione del porto d’armi nell’Unione Europea. Nel frattempo il Ministero dell’Interno ha installato a Parigi una task force con il compito di monitorare il fenomeno. E per tentare di tracciare passo dopo passo le armi in Francia.