Questa mattina è stato presentato l’accordo per la collaborazione in attività di catalogazione dei dati faunistici e per il miglioramento delle prove cinotecniche di selezione, siglato tra Enci e Ispra.
Ha aperto i lavori il presidente Enci Dino Muto, sottolineando che l’accordo rappresenta un importante traguardo e un altrettanto importante riconoscimento per il lavoro dell’Enci (Ente nazionale della cinofilia italiana): il cane ha da sempre supportato l’uomo in attività utili, ma solo di recente le sue potenzialità sono state valorizzate in azioni di monitoraggio e conservazione della fauna, della flora e, in generale dell’ambiente, svolte anche nel corso delle verifiche zootecniche che l’Ente stesso organizza in tutta la Penisola. Verifiche zootecniche, come ha precisato il vice presidente Enci Silvio Marelli, che saranno ulteriormente migliorate: se oggi la “quantità” è stata raggiunta, l’obiettivo dell’Enci è quello di aumentarne il livello di “qualità”, in modo che la ricerca scientifica possa sempre più contare su due grandi alleati, i cani e i loro conduttori, per un monitoraggio efficace e puntuale di fauna e territorio.
Il cane a supporto della ricerca scientifica
Sono intervenuti nel corso della mattinata di lavori: Barbara Franzetti, Ispra (Importanza della catalogazione dei dati faunistici); Alfio Guarnieri, esperto giudice Enci (Il contributo delle prove cinotecniche Enci per l’implementazione ed aggiornamento di una specifica Banca Dati Nazionale, prospettive di sviluppo dell’accordo); Francesco Riga, Ispra (L’utilità dei cani a sostegno della ricerca scientifica e della protezione faunistico-ambientale); Roberta Bottaro, addestratore Enci (L’impiego del cane nel monitoraggio faunistico-ambientale: la formazione in tracking e detection); Serena Donnini, esperto giudice Enci (Scat detection dogs: primo progetto ENCI di Unità Cinofile per il monitoraggio della lepre italica).
L’importanza della formazione
L’utilizzo dei cani per la ricerca scientifica rappresenta un supporto di grande valore funzionale. Unità cinofile adeguatamente formate possono, infatti, essere utilizzate sia come monitoratori di fauna di pelo e di piuma, sia come detection dogs di specie aliene, portando un contributo fondamentale anche per poter effettuare queste attività in maniera più efficace e con costi sensibilmente ridotti, oltre che con tempi più brevi.
Lotta al bracconaggio
Inoltre, l’impiego di cani specializzati in tracking, trailing e detection può essere un efficace strumento a supporto della lotta contro il bracconaggio. In particolare, le unità cinofile specializzate in detection possono essere addestrate, oltre che a individuare specie protette o aliene, alla ricerca di armi occultate e munizioni.