Il Tribunale del lavoro di Venezia ha dato ragione all’amministrazione comunale.
È legittimo obbligare gli agenti di polizia municipale a dotarsi dell’arma di servizio. Lo ha stabilito il giudice del lavoro del Tribunale di Venezia dando ragione al Comune. Soccombono dunque gli agenti che avevano presentato ricorso chiedendo la sospensione della procedura di armamento e il diritto a svolgere il servizio privi dell’arma. “I dipendenti comunali appartenenti al corpo di polizia municipale sono obbligati a dotarsi in via continuativa dell’arma per lo svolgimento delle loro mansioni lavorative”, scrivono i giudici: l’unica eccezione è possibile per le sole agenti assunte prima del 2000 “e di età tale per cui sarebbero state tenute, se di sesso maschile, all’abrogato servizio militare di leva obbligatorio e quindi a beneficiare della possibilità di obiezione di coscienza”. Per il resto, vige l‘obbligo dell’arma di servizio per gli agenti di polizia municipale.
Commentando la sentenza alle testate locali, Paolo Romor, assessore al personale, ribadisce che la decisione del giudice permette all’amministrazione “di poter tutelare la sicurezza e salvaguardia dei nostri cittadini e della nostra città anche durante la notte, quando è maggiore la necessità di presidiare il territorio”.