Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso di un cittadino romano: si può arrivare anche a una sospensione del porto d’armi sine die finché non si dimostra di essere puliti dall’assunzione di stupefacenti. E occhio alla revoca.
È legittima la sospensione del porto d’armi sine die qualora non si sia in grado di dimostrare che non si assumono stupefacenti. E non è da escludere la revoca. Lo ha ribadito il Tar del Lazio decidendo sul ricorso di un cittadino romano che nel 2007 si era visto sospendere la licenza per uso venatorio: avevano pesato la segnalazione per detenzione di stupefacenti e “una lite avvenuta in un bar, probabilmente determinata dall’uso di alcol”. Non ha retto il ricorso dell’uomo interessato che sosteneva non esserci alcun legame consequenziale tra detenzione e assunzione di stupefacenti. La licenza deve rimanere sospesa “fino alla produzione della certificazione medica attestante il non uso di stupefacenti e alcol”.