L’Associazione degli utilizzatori delle armi considera non risolutivo il convegno di Bruxelles sulla riforma controllo armi.
C’era anche l’AUDA a discutere di riforma controllo armi in Europa.
Il convegno EU Firearms Directive Reform ha visto partecipare Maurizio Piccolo dell’Associazione degli utilizzatori delle armi. Al termine dell’incontro di Bruxelles, l’AUDA ha rilasciato un comunicato stampa forte e deciso. L’associazione contesta di nuovo la posizione della Commissione Europea.
Cosa prevede la riforma controllo armi?
La riforma controllo armi prevede infatti il divieto “di qualunque tipo di arma di derivazione AK / AR”. E nel bando cadono “anche quelle che nascono unicamente per il mercato civile”. Inoltre, ricorda l’AUDA, “la Commissione vuole vietare ogni tipo di caricatore superiore ai 10 colpi”. Ma non sono stati enunciati i motivi delle eventuali deroghe sui caricatori di capacità maggiore. Contrariamente ad altre associazioni, l’AUDA rimane abbastanza fredda anche sull’intervento di Vicky Ford.
Le dichiarazioni della presidente IMCO “restano ancora troppo morbide a fronte del muro di gomma eretto dalla Commissione”. C’è apprezzamento invece per gli interventi “documentati di Stephen Petroni, presidente FESAC”.
Plauso a Katja Triebel, Dita Charanzova e Stefano Maullu
Elogi anche per Katja Triebel, “ineguagliabile motore traente di Firearms United”. Sul fronte politico, l’AUDA plaude alla parlamentare Dita Charanzova (Democratici e Liberali) e all’eurodeputato Stefano Maullu.
Soprattutto, le idee del parlamentare di Forza Italia si sono rivelate conformi alle aspettative dell’associazione. E l’AUDA chiude ribadendo che Maullu “sarebbe un perfetto rappresentante di AUDA all’interno del Parlamento Europeo”.